Busto, “I civici in consiglio sono decisivi”. Bottini e l’ipotesi del fronte unico

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BUSTO ARSIZIO – «I civici in consiglio possono contare e tanto. E’ questo il dato politico che emerge dopo quanto accaduto l’altra sera in consiglio per l’approvazione del bilancio». A parlare di strategie future, più che a calcare la mano sulle debolezze della maggioranza, è Gian Franco Bottini, esponente di Busto al Centro, il quale nella sua riflessione, anche se non in maniera esplicita, prova a indicare la direzione a tutti quei consiglieri che non si riconoscono in un partito, ma possono essere tutti identificati come “civici”. «L’altra sera sono bastate tre assenze “politiche” per mettere a rischio la tenuta della giunta – continua Bottini – e senza che ci fosse una strategia preordinata o studiata a tavolino. Io credo che nel corso del mandato si presenteranno ancora momenti di tensioni che andranno a erodere sempre più la stabilità della maggioranza. E’ una cosa sotto gli occhi di tutti. Per questo sono sempre più convinto che il contributo di tutti i consiglieri “non allineati” con i partiti possa diventare decisivo». Quel che dice Bottini è chiaro: dare vita a un fronte consigliare civico. Ed è ancor più chiaro quando commenta le motivazioni che Paolo Efrem ha dato al suo voto a favore del bilancio: «Ho apprezzato la posizione di Busto Grande, perché le parole di Efrem rispecchiano quel senso civico nel quale mi riconosco, ovvero “fare scelte mettendo davanti a tutti il bene della città”». Resta da capire però se l’obiettivo è di costruzione o di opposizione. E su questo punto Bottini non si sbottona, non parla di aperture alla maggioranza, ma neppure di spallate: «Io dico solo che se riuscissimo a coordinarci avremmo anche la forza per mettere sul tavolo una serie di progetti e, sulla base delle risposte del sindaco Antonelli, decidere di conseguenza la linea migliore da adottare». Difficile dire se i tempi per un’operazione di questo genere siano già pienamente maturi e anche in questo caso Bottini declina solo verbi al condizionale, quando si torna a parlare di un gruppo civico unico in sala esagonale: «Potrebbe anche nascere».

Il Pd difende Mariani

Più marcata invece la posizione del Pd, messa nero su bianco dal capogruppo Valentina Verga, la quale ricorda che «Antonelli anche questa volta ha dovuto aggrapparsi a un voto, quello di Busto Grande»; sottolinea il fatto che «al di là dei conti di bilancio che potrebbero anche tornare, a non quadrare sono i numeri di una maggioranza sempre più traballante» e dà un suggerimento al sindaco: «Se fossi nei suoi panni, vista la situazione, darei più attenzione a Busto Grande. Sia chiaro non è un consiglio, ma un’apertura la farei». Infine Verga spezza una lancia anche a favore del presidente del consiglio Valerio Mariani, duramente attaccato da Paola Reguzzoni: «La sua considerazione ci stava tutta e arrivava dopo una seduta tesa, durante la quale le tensioni di maggioranza hanno reso complicata la gestione del consiglio. Tutti abbiamo visto i continui andirivieni dentro e fuori la sala. Ma detto questo la cosa che non accettiamo è l’accusa di imparzialità rivolta a Mariani dalla Reguzzoni. Mi pare, infatti, che il presidente del consiglio, pur essendo anche un consigliere del Pd, sia sempre stato corretto e super partes. Insomma, la leghista si poteva risparmiare la sceneggiata».

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