Busto, l’incoerenza della Coop

busto coop lettera

Egregio direttore,
con questa lettera vorremmo esprimere pubblicamente la serie di perplessità e di interrogativi che da mesi ci poniamo di fronte al comportamento del tutto privo di coerenza di COOP Lombardia, di cui siamo da anni soci affezionati e convinti che, ci duole constatare, parla in un modo e agisce all’opposto.

Abbiamo sempre condiviso i valori di cooperazione e solidarietà, consumo critico, sviluppo sostenibile, tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini, nonché di salvaguardia del patrimonio storico e culturale che sono peculiari delle cooperative di consumo, ma la recente politica aziendale dei vertici di COOP Lombardia ci pare dettata da una logica di mercato e di profitto che contraddice uno ad uno tali principi.

La costruzione di una grande superficie di vendita in pieno centro urbano, che deturpa un’area di notevole interesse storico ed architettonico (vedasi il contrasto tra il parcheggio e la palazzina dell’area Borri sulla quale si appoggia), e comporta un incremento del traffico e dell’inquinamento acustico ed atmosferico in un’area già notevolmente critica da questo punto di vista è la conferma di un orientamento che contraddice i principi sopra elencati e tanto sbandierati.

Lascia basiti leggere sul bollettino COOP Lombardia di ottobre un articoletto intitolato “Ma lo sapevate che anche gli alberi cantano?”, in cui si esalta l’azione terapeutica degli alberi sul nostro organismo, dopo aver assistito al taglio spietato di 14 tigli sul Viale Duca d’Aosta e di altri alberi sani e rigogliosi nel parcheggio del magazzino di Viale Repubblica.

Ci saremmo aspettati che, invece di una foresta di cartelli pubblicitari, venissero piantati sul Viale della Gloria i famosi 28 tigli che dovevano rimpiazzare quelli tagliati per far posto alla rotonda e di cui, finora, non si vede l’ombra.

Vero è che, attraverso i suoi strumenti di propaganda, (vedi i due numeri straordinari della Vedetta Cooperativa resuscitata per l’occasione), COOP Lombardia ha voluto presentare l’operazione di costruzione del nuovo punto vendita e di tutto ciò che ne è derivato quasi come un nobile gesto di responsabilità civica, dando ad intendere di essersi fatta carico del risanamento dell’area e degli edifici del Borri, con lo smaltimento dell’amianto e la messa in sicurezza degli edifici. Ma si tratta di un’informazione non veritiera, che solo un pubblico poco informato e distratto può accogliere acriticamente.

Basta andare sul sito del Comune e leggere il testo della Convenzione tra il Comune e la Società Alfa1 srl – che dichiara di voler volturare il titolo edilizio alla Società COOP Lombardia- e ci si rende conto che tali interventi vengono in realtà effettuati a spese del pubblico. Essi corrispondono infatti ad “opere in luogo della monetizzazione per mancata cessione di aree a servizi prevista dall’art. 46 della L.R. 12/2005” per un totale di 1.011.000,00 €.  Tant’è vero che i lavori si concluderanno al raggiungimento della somma dovuta. E che, se mai COOP Lombardia dovesse effettuare altri interventi, sarà in cambio di altre concessioni riguardanti la parte pubblica dell’area.

LA COOP SEI TU… recitava lo slogan.
NO DAVVERO.

Se questa è la realtà di Coop Lombardia, noi ci sentiamo soci sempre meno affezionati e convinti!

Franco Ceriotti
Giulia Ceriotti
Maria Gemma De Lellis
Daria Mazzucchelli
Elisabetta Milazzo
Patrizia Sannoner

 

Busto coop lettera – MALPENSA24