Busto e tutta la sua cultura in un video. Maffioli: «Si torni presto in presenza»

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BUSTO ARSIZIO – «Busto Arsizio, una città che parla anche di sapere e bellezza. Questo video è un omaggio alla cultura e ai suoi luoghi. Spazi di sapere e di bellezza, oggi svuotati dall’emergenza sanitaria. Affinché non cali il silenzio su di loro. Affinché non ci si rassegni alla loro assenza». L’incipit di quello che, più di un semplice video, è una carrellata sull’arte e la cultura cittadina e che non racconta “ciò che era” prima del virus, ma ciò dovrà tornare a essere al più presto come tutti ci auguriamo.

Un manifesto e un appello

Un video realizzato da alcune realtà culturali cittadine, con il Patrocinio dell’Amministrazione comunale – Assessorato a Identità e Cultura, per lanciare un messaggio che superi ogni confine e arrivi a tutti.  Obbiettivo centrato visto che poco più di due ore dopo la pubblicazione sulla pagina istituzionale del Comune di Busto Arsizio aveva già superato le mille visualizzazioni. «E’ un manifesto – sottolinea la vicesindaco e assessore alla Cultura Manuela Maffioli – che mostra non soltanto tutti i misteri dell’arte ma anche i nostri musei, le nostre ville storiche. I luoghi della cultura bustocca». C’è tutto: danza, musica, cinema (il video è stato realizzato dall’Icma), teatro. Ci sono i dipinti custoditi nei musei cittadini. «E’ anche un appello – aggiunge Maffioli – Affinché la cultura torni al più presto in presenza. Affinché chi se ne è sempre nutrito possa tornare a farlo e chi ne era rimasto distante vi si possa avvicinare. Ne siamo stati privati dall’emergenza sanitaria e il rischio davvero è che ci possa rassegnare a quest’assenza. Il video vuole evitare che il silenzio al quale la cultura è stata costretta smetta di fare rumore».

Bisogno per il territorio

«Nel video vengono ringraziate tutte le realtà che contribuiscono alla cultura bustocca e che siedono ai tavoli istituzionali ad essa dedicata. E’ la somma di un lavoro, di un percorso, costruito negli ultimi anni. Perché la cultura è un bene fondamentale: ne ha bisogno l’individuo, ne ha bisogno il territorio. Non dimentichiamo che esiste un’economia dedicata che alla cultura è indissolubilmente legate. Se un teatro chiude ci saranno difficoltà per l’azienda artigiana che realizza i costumi di scena, ci saranno difficoltà per i fonici, per i tecnici che permettono che lo spettacolo possa continuare. Tutto questo lo abbiamo voluto ricordare con le immagini della nostra cultura perché si possa tornare a viverla in presenza al più presto».

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