Busto, dopo l’aggressione alla ex chiude per 5 giorni il bar di viale Repubblica

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BUSTO ARSIZIOL’aggressione dell’uomo nei confronti della ex compagna e del suo nuovo partner è stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso, perchè il bar di viale Repubblica di Busto Arsizio, che dopo l’arresto effettuato dai carabinieri è divenuto oggetto di molte discussioni, in realtá era spesso frequentato da soggetti pregiudicati. Ecco allora che ieri pomeriggio, venerdí 3 dicembre, il questore di Varese ha ordinato la chiusura del locale per 5 giorni, provvedimento notificato al titolare da parte del Commissariato della Polizia di Stato di Busto. 

Resistenza, lesioni, danneggiamento e minacce

Da giorni a Busto Arsizio, non si parla che di quel pomeriggio di martedí 30 novembre, quando le pattuglie dei Carabinieri e della Polizia erano intervenute nel bar di viale Repubblica a Beata Giuliana perché un uomo aveva dato in escandescenze aggredendo con minacce e botte la ex compagna e il suo attuale partner, per poi scagliarsi contro l’auto dell’avversario e gli arredi del bar, distruggendoli. All’arrivo delle pattuglie l’uomo, un pregiudicato, si faceva trovare a torso nudo e urlante. Condotto in caserma aveva proseguito nelle sue intemperanze venendo infine arrestato dai Carabinieri per resistenza a pubblico ufficiale, lesioni, danneggiamento e minacce.

Bar con precedenti

Non era però la prima volta che il bar era teatro di episodi di volenza. Infatti, lo scorso mese di luglio gli agenti avevano arrestato un pregiudicato per atti persecutori, subito dopo che aveva rivolto le ultime minacce alla ex compagna proprio dentro al bar e nelle sue immediate vicinanze. Episodi che non sono sembrati casuali al commissariato di via Foscolo poiché dai numerosi controlli di polizia effettuati nei confronti dei frequentatori del bar era emerso che una in buona percentuale si trattava di soggetti con precedenti.

Da qui la proposta indirizzata al Questore di Varese di sospendere temporaneamente l’attività del bar, come di fatto è avvenuto applicando l’articolo 100 del TULPS, nella convinzione che il locale costituisca oggettivamente una turbativa per l’ordine pubblico, la tranquillità e la sicurezza dei cittadini.

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