Busto, estorce 300mila euro a uno degli indagati in Mensa dei poveri: arrestato

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BUSTO ARSIZIO – La Guardia di Finanza di Busto Arsizio ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un cinquantenne residente nel mantovano per l’estorsione di 300mila euro, disposta dal Gip del Tribunale di Milano su richiesta della Dda. 

La vittima è uno degli arrestati in mensa dei poveri

«Se oggi non sistemo, l’unica cosa che deve cercare sarà un posto sicuro, dove non vi trovo mai, né lei e né chi le sta vicino». Con minacce come questa, un disoccupato mantovano di origini pugliesi, pluripregiudicato e vicino ad ambienti della criminalità organizzata, da anni estorceva denaro alle sue vittime. L’uomo, di rientro da un viaggio in Germania nei giorni scorsi è stato trovato in un B&B della provincia di Mantova e ieri, venerdì 19 settembre, è stato arrestato dai finanzieri della compagnia Busto Arsizio in collaborazione con quelli del gruppo Mantova. L’attività estorsiva è emersa nell’ambito della celebre inchiesta Mensa dei poveri, che ha visto coinvolti numerosi indagati, anche pubblici ufficiali, per reati contro la pubblica amministrazione. Proprio uno dei professionisti indagati, intercettato durante le indagini, era la vittima, insieme ai propri familiari, dell’estorsione messa in atto dal cinquantenne.

Si faceva pagare persino le vacanze

L’uomo, infatti, attraverso intimidazioni e minacce di morte, era riuscito a generare nel professionista e nei suoi familiari un forte stato di ansia e soggezione, grazie al quale da qualche anno oltre a riscuotere periodicamente cospicue somme di denaro contante, si faceva pagare anche viaggi e benefit di ogni tipo, per un importo complessivo sinora accertato di almeno 300mila euro. Nemmeno l’arresto del professionista nell’inchiesta Mensa dei Poveri e la conseguente pubblicazione delle notizie sulle intercettazioni telefoniche cui questi era da tempo sottoposto, hanno interrotto i propositi dell’estorsore che, imperterrito, ha continuato a minacciare e pretendere il denaro dalla moglie. Elementi questi che hanno indotto il giudice per le indagini preliminari ad accogliere la richiesta di arresto dei pubblici ministeri, così da porre fine all’incubo delle vittime. L’attività di servizio testimonia il costante impegno esercitato dal Corpo per ripristinare adeguati livelli di legalità, trasparenza e sicurezza pubblica, cosicché i cittadini onesti possano trovare nella Guardia di Finanza un sicuro punto di riferimento.

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