Busto, il caso Brambilla si allarga. Cornacchia: «Come fu assunta?».

diego cornacchia busto consiglio

BUSTO ARSIZIO – Il caso della dirigente del Comune di Busto indagata nell’inchiesta Mensa dei poveri si allarga. Alla nomina. Aspetto sul quale il consigliere del gruppo misto Diego Cornacchia a questo punto mette sul tavolo documenti che ebbe modo di studiare, e dubbi che vennero inseriti in un’interrogazione a risposta scritta. Ma prima ancora, Cornacchia ricorda che «già a fine maggio 2019, ovvero poche settimane dopo l’esplosione dello scandalo mazzette, come gruppo misto, in un’altra interrogazione urgente, discussa in commissione, chiedemmo al sindaco se non ritenesse opportuno congelare il ruolo di Monica Brambilla o spostarla ad altro incarico di minor rilevanza. La risposta di Antonelli fu quella di mortificare la consigliera Mariangela Buttiglieri che portò in discussione l’interrogazione».

Il silenzio del sindaco parte 1

Andiamo con ordine. E torniamo al mese di maggio di un anno fa quando sotto i colpi dell’inchiesta Mensa dei poveri venne giù mezza Forza Italia e rimase impigliata nelle ragnatela delle rivelazioni anche la dirigente all’Urbanistica Monica Brambilla. Da quel giorno, il 7 maggio, che sconvolse le geografia politica dell’intera provincia all’interrogazione del gruppo misto passarono poche settimane. «Era fine maggio – racconta Cornacchia – e preparammo un’interrogazione urgente da discutere in commissione nella quale scrivemmo che “visto il vociferare e tenuto conto di quanto rivelato da Nino Caianiello a proposito dei rapporti con la dirigente, chiedevamo al sindaco di valutare l’opportunità di congelare il ruolo della dirigente o di assegnarla ad altre mansioni meno rilevanti rispetto alla conduzione dell’Urbanistica». I consiglieri come risposta ricevettero di fatto, dal sindaco, una porta sbattuta in faccia.

Cornacchia però volle approfondire la questione e inoltrò una richiesta di accesso agli atti. E per la precisione chiese di poter visionare il fascicolo inerente l’assunzione dei tre dirigenti, tra cui appunto Monica Brambilla, fatta dal sindaco. «Ed è dopo aver letto la documentazione che preparo una seconda interrogazione a risposta scritta, poiché sulle modalità utilizzate qualche dubbio è emerso e, ancor oggi, nonostante la risposta che ho ricevuto, non sono stati del tutto fugati».

La commissione d’esame

Il consigliere, infatti, nell’interrogazione, scritta in punta di penna giuridica poiché avvocato di professione, mette proprio in evidenza le modalità (secondo lui) non corrette con le quali la dirigente all’Urbanistica arriva a Palazzo Gilardoni dal Comune di Garbagnate. «Occorre innanzitutto dire che la commissione d’esame era composta dal sindaco Emanuele Antonelli, dal segretario generale che a quel tempo era Antonella Guarino (poi portata dallo stesso Antonelli in Provincia come segretario generale ndr), dall’allora vicesindaco Isabella Tovaglieri, dall’assessore al Personale che era Alessandro Chiesa e dalla dirigente in carica, la dottoressa Albo che subito dopo andò in pensione».

Dalla prova d’esame emerse che plurimi candidati furono ritenuti idonei dalla commissione a ricoprire il ruolo a concorso. «Tra questi ve n’erano alcuni di altissimo profilo curriculare, uno di loro è stato assunto subito dopo in Comune capoluogo in un’altra regione – precisa il consigliere – ma la scelta cadde sulla Brambilla solo in seguito a colloqui personali. Degli altri candidati ritenuti idonei non vi è più traccia nelle carte: non ho visto l’assegnazione di un punteggio e neppure una graduatoria finale».

A quel punto Cornacchia non trae alcuna conclusione. Però, dopo aver visionato le carte, prende carta e penna e chiede chiarimenti. Scritti. «La mia interrogazione – dice – nasce dal fatto che ho avuto occasione di intendere o supporre che alcuni pareri resi, dati o emanati dai dirigenti assunti nel corso di questa consigliatura, ovvero di Antonelli, avrebbero finanche potuto inficiare la correttezza o la legittimità amministrativa». E questo è stato lo spunto per fare accesso agli atti «nei quali ho riscontrato che a mio modo di vedere l’assunzione della dirigente sia stata avvenuta con modalità tutte da spiegare. Cioè, quanto i rapporti, con una certa politica, pregressi, che non nascono certo dopo la nomina, hanno influito sull’assunzione?». L’arcano dovrebbe essere contenuto nelle risposta all’interrogazione. Ma sui contenuti Cornacchia glissa. Ma conferma: «I dubbi a oggi nessuno li ha ancora dissolti. E permangono».

Il silenzio del sindaco parte 2

Sulla questione Brambilla il sindaco Antonelli al momento non spende mezza parola. Nemmeno ieri, giovedì 4 giugno, nella riunione di maggioranza provinciale a Villa Recalcati, l’argomento non è stato toccato. Cioè, il presidente della Provincia, a quanto raccontano diversi consiglieri di maggioranza, non ha sentito nemmeno la necessità di spiegare la perdita di una dirigente, visto che qualche giorno fa, Monica Brambilla non ha rinnovato l’incarico presso l’Ente.

E questa sera, venerdì, a Busto, si riunirà la maggioranza cittadina. L’argomento sul tavolo è inerente la manovra economica per affrontare l’emergenza Covid. E questo lascia presupporre che potrebbe esserci una terza parte sul silenzio del sindaco riguardo alla bufera che vede coinvolta una sua dirigente.

busto brambilla cornacchia assunta – MALPENSA24