Busto, il comitato contro l’ospedale unico: «Accordo di Programma, tempo scaduto»

BUSTO ARSIZIO – «Ospedale Unico: fallito l’Accordo di Programma». Ad affermarlo è il Comitato per il diritto alla salute del Varesotto, che ricorda la scadenza, ormai ufficialmente mancata, del 30 marzo 2023 per la conclusione del percorso dell’Accordo di Programma per il nuovo ospedale di Busto-Gallarate: «È la terza volta, dal 2017, che il procedimento finisce in un nulla di fatto». Per il comitato il “flop” è motivo di «soddisfazione», ma al contempo anche di «preoccupazione per il progressivo declino degli ospedali pubblici dell’ASST Valle Olona». Tema che sarà oggetto di un presidio convocato per sabato 15 aprile da Attac a Saronno.

“L’avevamo detto”

Ricordando le prese di posizione degli ultimi anni, il comitato per il diritto alla salute del Varesotto denuncia «l’acclarata inettitudine della giunta regionale» rispetto al tema sanitario, ma avanza anche «seri dubbi sull’effettiva disponibilità delle risorse finanziarie necessarie per la realizzazione dell’opera». Invitando così, ancora una volta, ad accantonare definitivamente il progetto dell’ospedale unico per «potenziare i servizi ospedalieri in sinergia con i servizi di medicina territoriale». Va detto comunque che la mancata chiusura dell’Accordo di Programma entro la data del 30 marzo non pregiudica il completamento del percorso già avviato dagli enti coinvolti: lo aveva garantito il governatore Attilio Fontana durante la recente campagna elettorale parlandone a Busto Arsizio.

La nota del Comitato

Il 30 marzo 2023 era la data entro la quale un anno fa, con DGR n° XI/6018 del 01/03/2022, Regione Lombardia aveva stabilito di dovere definire il nuovo accordo Accordo di Programma con comune di Busto Arsizio, comune di Gallarate, provincia di Varese, ASST Valle Olona e ATS Insubria per la realizzazione del “nuovo ospedale” di Busto Arsizio e Gallarate.
È la terza volta, dal 2017, che il procedimento finisce in un nulla di fatto, confermando l’ormai acclarata inettitudine della giunta regionale lombarda e dei suoi partner nella programmazione e gestione dei servizi sanitari.
Il fallimento è ancor più grave considerato che tra giugno 2021 e febbraio 2022 i comuni di Busto Arsizio e Gallarate e la provincia di Varese hanno deciso di derogare al dibattito pubblico sull’ipotesi dell’ospedale unico, e quindi di estromettere cittadine e cittadini dal processo decisionale, adducendo tra le motivazioni “i vincoli temporali piuttosto stringenti dettati dalla Commissione europea al fine di poter effettivamente accedere ai finanziamenti derivanti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)” (DCC Busto Arsizio n. 36 del 29/06/2021), pur sapendo che tali finanziamenti non possono essere utilizzati per la costruzione di un nuovo ospedale.
Ora, nell’ambito del procedimento di Valutazione Ambientale Strategica, si sono compiute le facili profezie del Comitato per il diritto alla salute del varesotto (di seguito “Comitato”):
“l’ipotesi dell’ospedale unico è infondata, perché non si basa su un’analisi dei bisogni sanitari e socio-sanitari della popolazione, e l’area prescelta, di enorme valore ambientale, è del tutto inadeguata per dimensioni, conformazione e accessibilità” (Comitato, 2 febbraio 2020);
“la tanto osannata “eccellenza” del nuovo ospedale, se mai si farà, sarà amputata in origine dalla necessità di adattarne la forma architettonica ai vincoli posti dall’area che dovrebbe ospitarlo, vanificando l’obiettivo di garantire spazi e relazioni tra gli spazi ottimali, tanto caro a chi nemmeno vuole prendere in considerazione l’alternativa della sistemazione / ampliamento degli ospedali esistenti” (Comitato, 15 luglio 2021)
Il Comitato ritiene di aver contribuito ad inceppare il procedimento, con le osservazioni presentate il 4 febbraio a Regione Lombardia nell’ambito del procedimento di VAS, in merito per esempio alle irregolarità procedurali, alla mancata pubblicazione di documenti costitutivi della proposta, con particolare riferimento al “Documento di fattibilità delle alternative progettuali”, all’assenza di adeguate forme di partecipazione del pubblico al procedimento, al consumo di suolo, all’incompatibilità del programma con gli obiettivi del vigente PGT e del Piano di Indirizzo Forestale in relazione alla destinazione dell’area e alla trasformabilità dei boschi, alla necessità di trattare adeguatamente nella VAS la componente ambientale “salute umana”, alla necessità di definire i criteri per l’individuazione delle ragionevoli alternative e di procedere a un loro confronto basato su dati certi e non viziato da pregiudizi, alla necessità di un’indagine archeologica preliminare, alla necessità di esplicitare i criteri per la determinazione dei posti auto.
Il Comitato nutre inoltre seri dubbi sull’effettiva disponibilità delle risorse finanziarie necessarie per la realizzazione dell’opera, ulteriore motivo del fallimento dell’operazione.
Il Comitato ha ripetutamente denunciato – inascoltato dalle autorità – ciò che ormai è diventato di
dominio comune: “Dietro la chimera dell’ospedale unico si giustificano soppressioni e accorpamenti di reparti, con la conseguente diminuzione della ricettività delle strutture pubbliche, a vantaggio di quelle private.” (Comitato, 2 febbraio 2020).
Ora, senza nascondere la soddisfazione per il terzo naufragio dell’ipotesi dell’ospedale unico, il comitato rinnova la propria preoccupazione per il progressivo declino degli ospedali pubblici dell’ASST “Valle Olona”, e invita cittadine e cittadini al presidio promosso da ATTAC Saronno alle ore 16 di sabato 15 aprile davanti all’Ospedale di Saronno, per chiedere l’istituzione di un tavolo tecnico e politico per la redazione di un piano di rilancio della sanità territoriale a livello di ASST Valle Olona, che definisca tutte le misure da prendere per risolvere i problemi della sanità territoriale ed ospedaliera.
Occorre avviare con urgenza un processo pubblico di valutazione della rispondenza degli attuali ospedali ai bisogni sanitari della popolazione, che consenta di assumere le decisioni necessarie per potenziare i servizi ospedalieri in sinergia con i servizi di medicina territoriale, che a loro volta vanno adeguati e potenziati.

busto arsizio gallarate ospedale unico – MALPENSA24