Busto, intesa bipartisan: sconto Tari 50% anche alle attività chiuse per i lockdown

Il presidente della commissione bilancio Simone Orsi e l'assessore al bilancio Maurizio Artusa

BUSTO ARSIZIO – Lo sconto Tari si “allarga” per evitare di restituire i soldi dei ristori arrivati da Roma. Una proposta che era partita dai gruppi di opposizione (Popolo, Riforme e Libertà e centrosinistra) e che la giunta di centrodestra fa propria: sulle agevolazioni per le imprese c’è l’intesa bipartisan, di cui si vociferava alla vigilia della prima seduta del ritorno sui banchi della sala consiliare. Alle attività che erano rimaste chiuse per i lockdown nel 2021 verranno destinati 327mila euro di sgravio sulla tassa rifiuti, mentre quelle ritardatarie che hanno avuto perdite di fatturato superiori al 30% (e che potevano fare domanda fino allo scorso 31 dicembre) potranno accedere ancora allo sconto, fino ad esaurimento dei fondi a disposizione del Comune.

Gli effetti della proroga

Nella seduta di commissione bilancio di stasera, 10 gennaio, è in discussione solo la mozione Tari presentata dai gruppi che fanno riferimento ai candidati sindaci Gigi Farioli e Maurizio Maggioni. L’assessore al bilancio Maurizio Artusa fa il punto della situazione: con la proroga delle adesioni alle agevolazioni Tari concessa a fine novembre (fino al 31 dicembre scorso) si è passati da 192 a 387 domande. Dalle circa 200mila euro di agevolazioni, finanziate con gli appositi fondi stanziati dal governo centrale, si è passati per la precisione a 399.500 euro, su un fondo totale di 769mila euro a disposizione del Comune di Busto Arsizio.

L’allargamento dello sconto

Restano dunque quasi 370mila euro da “spendere”, a copertura delle agevolazioni. L’idea delle opposizioni di allargare la platea dei beneficiari piace alla giunta. »Calcolando l’applicazione della decurtazione del 50% alle utenze non domestiche ad una serie di categorie con i codici Ateco che hanno chiuso o parzialmente chiuso per i lockdown, utilizzeremmo 327mila euro, arrivando così a 726mila euro, con un residuo di 42mila euro» fa notare l’assessore Artusa. Tra le categorie che potrebbero beneficiarne ci sono musei, impianti sportivi, alberghi, negozi di abbigliamento, librerie, cartolerie, negozi di tende e tessuti, antiquari, ristoranti, bar, discoteche. «La giunta ha deciso di applicare questa metodologia – rivela Artusa – potremmo allargare le agevolazioni ad altre utenze che hanno registrato una perdita di fatturato superiore al 30% fino ad esaurimento del fondo». Anche i ritardatari rispetto all’opportunità già concessa sarebbero dunque ancora in tempo per ottenere lo sconto.

Intesa bipartisan

L’obiettivo è arrivare a consuntivo esaurendo le risorse messe a disposizione da Roma. E la commissione sancisce l’intesa bipartisan concordando che il nuovo orientamento della giunta, che raccoglie un suggerimento dei gruppi di minoranza, sarà oggetto di una proposta di delibera che verrà sottoscritta da tutti i capigruppo. Ipotesi avanzata da Gigi Farioli, che vede d’accordo anche i capigruppo di maggioranza Orazio Tallarida (Forza Italia) e Marco Lanza (Antonelli Sindaco). «Cominciamo l’anno sotto un buon auspicio di comunione, tutti d’accordo» sottolinea la vicepresidente del consiglio Claudia Cozzi (Fratelli d’Italia).

Pochissime richieste per lo sconto Tari. E Busto rischia di restituire i soldi a Roma

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