Busto, Farioli e centrosinistra: «Sconti Tari allargati ad ogni attività chiusa per Covid»

BUSTO ARSIZIO – «Riconoscimento automatico a tutte le attività che abbiano subito interruzione o chiusura causa Covid con percentuali decrescenti o altra modalità che verrà convenuta a seguito di approfondimento in commissione». Lo chiedono il capogruppo di Popolo Riforme Libertà (Gigi Farioli) e i due capigruppo di centrosinistra (Maurizio Maggioni del PD e Santo Cascio di Progetto in Comune), per tornare sul “caso”, emerso nell’ultima seduta del consiglio comunale, dei fondi statali per le agevolazioni Tari rimasti inutilizzati a causa di una scarsa adesione alla campagna di sconti messa in campo dall’amministrazione comunale.

Troppe poche richieste

Solo 192 le utenze non domestiche, su circa 4000, che si sono viste riconoscere lo sconto del 50% sulla Tari 2021, per un esborso di «meno di 300mila euro dei quasi 800mila messi a disposizione dal governo»: è a partire da questo dato, che ha indotto l’amministrazione a proporre una proroga (approvata in consiglio comunale) delle richieste di agevolazione fino al 31 dicembre 2021, e dalla consapevolezza che «con ogni probabilità la scelta dei criteri dell’amministrazione di limitare i rimborsi solo ai soggetti che avessero subito una perdita di fatturato del 30 per cento o più nel corso del 2021 rispetto all’anno precedente abbia eccessivamente ridotto la platea dei destinatari», che le forze di minoranza chiedono una «urgente convocazione della commissione bilancio» per tornare a ragionare sulla questione.

La controproposta

Insomma, per Farioli e gli altri la proroga del termine per fare richiesta di agevolazione non basta. Dovrà invece essere la commissione, «grazie anche alla presenza dei tecnici», a «prevedere, visto che il rendiconto avverrà il prossimo mese di maggio, il riconoscimento automatico a tutte le attività che abbiano subito interruzione o chiusura causa Covid con percentuali decrescenti o altra modalità che verrà convenuta a seguito di approfondimento in commissione. Ciò all’evidente fine di centrare l’obiettivo prefisso dagli stanziamenti del governo, un equo riscontro a chi per chiusure non ha certo prodotto rifiuti da smaltire, senza costituire alcuna sperequazione con chi abbia già ottenuto sgravio o rimborso del 50 per cento».

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