Busto, la fase 2 è una mazzata. Collini (Ascom): «Riaperture troppo lontane»

valle olona commercio bando
Rudy Collini, presidente di Ascom Busto Arsizio

BUSTO ARSIZIO – «Non ci aspettavamo date di riapertura così lontane. In tutta franchezza pensavamo che l’esempio dato in questi mesi dalle attività commerciali che hanno potuto lavorare e anche dalla clientela, potesse essere una spinta ad allargare maggiormente le maglie di un lockdown che lascerà segna pesantissimi sulle nostre categorie». Rudy Collini, vicepresidente Uniascom ConfCommercio Varese e presidente Ascom di Busto Arsizio non nasconde la delusione dopo la decisioni del governo sulle tappe di riapertura del paese e riavvio dell’economia. «Ora aspettiamo qualche giorno per approfondire il decreto e vedere anche come la Regione deciderà di comportarsi, però, se devo essere sincero la situazione era, è sarà pesantissima». 

Non è servito il buon esempio

In tanti confidavano nel buon esempio dato. Ovvero nel fatto che in questa lunga quarantena i negozi che hanno potuto lavorare hanno dimostrato di saper mettere in campo e di far rispettare misure di sicurezza a tutela di lavoratori e clientela. E anche la gente ha rispettato code, norme e distanze. «Tanto che – spiega Collini -, nei giorni scorsi, sia in associazione sia con i nostri associati sono stati fatti alcuni ragionamenti su una ripartenza che tutti ci aspettavamo essere prossima. Nessuno di noi pensava a un ritorno immediato alla normalità. Ma le due date del 18 maggio e soprattutto quella dell’1 giugno sono state davvero una mazzata».

Infatti, se non cambiano le cose nelle prossime ore e nei prossimi giorni, per il comparto legato al commercio significherà sostanzialmente questo: riapertura al 18 maggio di tutte quelle attività commerciali che non sono esercizi pubblici e che oggi sono chiusi, quali ad esempio abbigliamento, articoli regalo o negozi di telefoni. Per tutti gli altri, ovvero esercizi del settore ristorazione, ber e locali pubblici, davanti c’è un altro mese di chiusura o esercizio della propria attività attraverso le nuove formule consentite.

Sarà durissima

«La battaglia più difficile che ogni imprenditore sta affrontando è quella contro l’incertezza a ogni livello – continua Collini – sul quando, poiché ci sono decreti, ma non ancora certezze; sul come, nessuno sa esattamente cosa dovrà fare e, una volta superati questi ostacoli resta quello sulla clientela. Che, oltre a essere ridotta per vie delle restrizioni, tornerà a fare acquisti?». Dubbi che non svaniscono con il passare dei giorni. Ma che non impediscono a chi ha un’attività di tentare ogni via possibile. Anche quelle nuove, che in realtà già esistevano, ma che in molti, prima del Covid non avevano nemmeno preso in considerazione.

Come le consegne a domicilio o le vendite online, ad esempio. «Sono in tanti che si sono attivati in tal senso o si stanno organizzando per farlo – continua Collini – Anche noi come associazione abbiamo cercato di sostenere il più possibile questo inizio di riconversione con una serie di corsi ad hoc. Il tempo dirà se questa soluzione potrà essere un’alternativa per qualcuno oppure un nuovo canale di vendita magari da affiancare all’attività tradizionale. Di certo è la dimostrazione che nessuno si arrende».

Non lasciateci soli

Collini infine conclude con una convinzione: «I nostri imprenditori non si arrenderanno. Però la situazione è talmente grave che non è pensabile superare queste difficoltà solo con le proprie forze. Il governo deve intervenire con strumenti economici pesanti. Ci sono attività che ripartiranno dopo due mesi di chiusura e chi quando lo farà saranno passati tre mesi. Dove a fronte di mancate entrate, sono stati sostenuti i costi fissi. E anche durante la ripresa dell’attività, bisogna fare i conti con una riduzione di clienti e di entrate, ma anche di un incremento delle spese sostenute per garantire tutti i parametri di sicurezza. Alla luce di questo quadro, come associazione di stiamo muovendo sugli affitti ad esempio. Ma è evidente che servono aiuti importanti anche da parte delle istituzioni».

busto fase2 collini riaperture – MALPENSA24