BUSTO ARSIZIO – «Ora potrò finalmente chiamarlo “camerata Antonelli” senza dover essere smentito». C’è dell’ironia nell’affermazione del presidente del consiglio Valerio Mariani, il quale, pur nel rispetto delle scelte e delle appartenenze di partito, commenta l‘ingresso del sindaco in Fratelli d’Italia.
«La scelta partitica del primo cittadino non è una sorpresa per nessuno – dice Mariani – del resto è la sua storia politica personale a parlare. Nasce a destra e da piccolo leader del Fronte della Gioventù passa prima in An e poi nel Pdl. Certo, c’è la parentesi del finto civico, ma ora ha finalmente tirato via quella maschera e ha scelto quello che è politicamente. In altre parole nessuno ha mai creduto nell’Antonelli civico, un abito che forse gli è servito per farsi candidare e diventare sindaco, ma i suoi trascorsi e anche il suo modo di fare politica nulla hanno a che vedere con il civismo».
Ed è qui che spunta il “camerata Antonelli”, «che – dice Mariani – trova un fondamento politico nella sua storia. A differenza del “comunista Mariani“, che spesso il sindaco ha usato nel rivolgersi a me, non sapendo o forse fingendo di non sapere che io non sono mai stato comunista e non ho mai avuto la tessera del Pci e neppure una storia in quel partito di cui non ho problemi a dire che ho grande rispetto. Per lui, ma anche per me, parlano le nostre storie politiche personali».
Mariani torna poi sul coming out partitico del sindaco: «In questi anni ci ha parlato in tutte le salse di mani libere dai partiti e dalle loro logiche. Ora ha fatto il passo e, visto che nei partiti c’era già stato, sa cosa comporta questa decisione. L’appartenenza politica ti porta a fare scelte o a condividere posizioni che magari sono state fatte su piani più alti di quello locale. Lui dice che Fratelli d’Italia non gli ha mai chiesto nulla? Fino ad ora, dico io, perché i partiti, tutti i partiti hanno delle regole e a questo punto Antonelli non potrà più dire: “Adesso vi porto via la palla”».