Morto il Re del calcio: quando Pelè passò da Busto ospite della Pro Patria

Nella foto il presidente delal Pro Patria Mancini a cena insieme a Pelè e la squadra
Pelè con Peppino Mancini. Alle loro spalle il giornalista Giorgio Romussi

RIO DE JANIERO – E’ morto oggi, giovedì 29 dicembre, il Re del calcio. Pelè: campione dentro e fuori dal campo. L’asso brasiliano era ricoverato all’ospedale Albert Einstein di San Paolo dove aveva trascorso il periodo natalizio a causa dell’aggravarsi delle sue condizioni. Il mondo lo piange, Busto Arsizio ancora di più ricordando quando il 12 aprile 1975 l’imprenditore nel ramo petrolifero e televisivo Peppino Mancini, allora presidente della Pro Patria che sta cavalcando verso il ritorno in Serie C, con Lello Crespi in panchina, riuscì in un’impresa apparentemente impossibile che ancora oggi viene ricordata nei libri di storia: portare il fuoriclasse brasiliano Edson Arantes do Nascimento, in arte Pelè,  sul campo dello “Speroni” di Busto Arsizio.

Ti amiamo infinitamente

Oggi a dare l’annuncia della scomparsa del Re del calcio sono stati i famigliari: “Tutto ciò che siamo, è grazie a te.  Ti amiamo infinitamente. Riposa in pace”. Così, aggiungendo l’emoticon di due cuori e una foto delle sue mani ‘intrecciate’ con quelle di sorelle e nipoti, la figlia di Pelé, Kely Nascimento annuncia su Instagram la morte del padre. O Rei era ricoverato nell’ospedale Albert Einstein dallo scorso 29 novembre, per un ciclo di cure dopo essere stato operato nel settembre del 2021 per un tumore al colon. Aveva contratto anche il Covid. Lascia la moglie Nomi Aoki e sette figli.

Tutto esaurito allo Speroni

A Busto l’esibizione della perla nera – che incantò i presenti – fece registrare il tutto esaurito, con lo stadio di via Ca’ Bianca preso letteralmente d’assedio già due ore prima dell’arrivo del fenomeno brasiliano che allo “Speroni” si cimentò anche nella celebre rovesciata, resa poi immortale nel film di John Huston, “Fuga per la vittoria”.

L’aprile magico di 47 anni fa

Oggi, grazie agli amici di www.bustocco.it, la Bibbia del mondo biancoblù riproponiamo le immagini (alcune delle quali scattate da Alessandro Carchen) di quello che più di 47 anni fa fu il più leggendario di tutti gli aprile calcistici.

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