Pelè in campo allo “Speroni”: 46 anni fa il sogno di Busto divenne realtà

BUSTO ARSIZIO – Esattamente 46 anni fa (era il 12 aprile del 1975) l’imprenditore nel ramo petrolifero e televisivo Peppino Mancini, allora presidente della Pro Patria che sta cavalcando verso il ritorno in Serie C, con Lello Crespi in panchina, riuscì in un’impresa apparentemente impossibile che ancora oggi viene ricordata nei libri di storia: portare il fuoriclasse brasiliano Edson Arantes do Nascimento, in arte Pelè,  sul campo dello “Speroni” di Busto Arsizio.

Tramite i buoni uffici con la Pepsi-Cola, sponsor ufficiale di Pelè, l’industriale romagnolo di Rocca San Casciano Peppino Mancini che, tra le tante attività svolte (fondò a Busto TeleAltoMilanese, antesignana di Mediaset) fu anche fra i distributore della bevanda, fece atterrare allo Speroni “O Rei” il giocatore più forte del mondo per tenere una lezione di tecnica calcistica (che poi si trasformò in un vero e proprio show), alle quali presero parte le squadre giovanili di Pro Patria, Inter, Milan e Solbiatese.

L’esibizione della perla nera – che incantò i presenti – fece registrare il tutto esaurito, con lo stadio di via Ca’ Bianca preso letteralmente d’assedio già due ore prima dell’arrivo del fenomeno brasiliano che allo “Speroni” si cimentò anche nella celebre rovesciata, resa poi immortale nel film di John Huston, “Fuga per la vittoria”.

Grazie agli amici di www.bustocco.it, il wikipedia del mondo biancoblù, siamo in grado di riportare alcune foto (alcune delle quali scattate da Alessandro Carchen) di quella giornata, indimenticabile per la Città di Busto Arsizio che, grazie anche alle impresi recenti del suo simbolo sportivo per eccellenza (la gloriosa Pro Patria, reduce sì dalla bruciante sconfitta nel derby del Ticino, ma già matematicamente qualificata ai playoff per tentare il sogno della serie B), deve assolutamente tornare a pensare a ragionare in grande, come ai tempi in cui veniva, non a caso, soprannominata la “Manchester d’Italia”.
Basta inchini politici, basta mezzi progetti, basta visioni miopi e logiche provinciali: è ora di cambiare marcia. Busto, la Pro Patria e i suoi tifosi si meritano una zona sportiva all’altezza di una storia così gloriosa.

Pelè Speroni Busto Arsizio – MALPENSA