Busto, multe senza appello: meno dello 0,1% annullate dal giudice di pace

BUSTO ARSIZIO – I dieci verbali della polizia locale di Busto annullati dal giudice di pace, transitati in consiglio comunale perché hanno formato un “debito fuori bilancio”, sono quasi degli aghi in un pagliaio. I 1380 euro che il Comune dovrà restituire, tra sanzioni e spese di giudizio, in seguito alle otto sentenze che hanno dato ragione ai “multati”, hanno un’incidenza di appena lo 0,03% rispetto ai 4 milioni di euro di media annua di accertamenti di incassi dalle contravvenzioni al Codice della Strada. Ed è una percentuale “da prefisso telefonico”, meno dello 0,1%, quella delle multe che vengono annullate dal giudice di pace.

I dati

Sono i dati che l’assessore alla sicurezza e alla mobilità Salvatore Loschiavo (nella foto) ha snocciolato ieri sera, 28 marzo, in consiglio comunale, nell’ambito della discussione che ha approvato il “rientro” del debito fuori bilancio da 1380 euro per effetto di dieci annullamenti di verbali da parte del giudice di pace. «L’amministrazione nella maggior parte dei casi si è costituita in giudizio ma il giudice di pace ha accolto i ricorsi» ha spiegato Loschiavo. Aggiungendo però che, per quanto riguarda le contravvenzioni emesse dal Comando di Polizia locale, «il contenzioso ha un’incidenza limitata»: nel 2021 su 33.926 verbali emessi si sono registrati solo 67 ricorsi, pari allo 0,19%, e di questi sono 33 le sanzioni annullate (lo 0,09% del totale), di cui solo in cinque casi il comune è stato condannato al pagamento delle spese di lite. Nel 2022 invece su 44.533 verbali emessi, solo 101 sono stati sottoposti a ricorso, pari allo 0,22%: 29 le sanzioni annullate e solo in cinque casi il comune è stato condannato a pagare le spese di giudizio. «Su 4 milioni di media annua di accertamenti di entrata – fa notare l’assessore – la spesa di 1.380 euro ha un’incidenza dello 0,03%». Più che un’inezia, insomma. Loschiavo ha tenuto a chiarire, rispetto al tanto discusso caso del transito dei disabili con contrassegno nella ZTL di via Roma, che sono stati solo «tre i ricorsi a multe comminate per l’accesso non autorizzato nella ZTL ma nessuno per la mancata comunicazione degli accessi».

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