Nell’anno del Covid si celebra l’impegno della polizia penitenziaria di Busto

busto polizia penitenziaria

BUSTO ARSIZIO – La carenza di organico, il sovraffollamento, la salute psichica dei detenuti ma anche quel sentire le carceri come luogo lontano dalla socialità. Tutti temi messi sul piatto dal ministro della Giustizia Marta Cartabia nel discorso pronunciato in occasione del 204esimo anniversario di fondazione della Polizia Penitenziaria. Una ricorrenza oggi, giovedì 17 giugno, celebrata nella casa circondariale di Busto Arsizio “in presenza” alla presenza del Prefetto di Varese Dario Caputo, del Questore di Varese Michele Morelli, del sindaco di Busto e presidente della Provincia di Varese Emanuele Antonelli e di tutte le autorità militari, civili e religiose del territorio.

Straordinario popolo in divisa

Un’occasione, quella di questa celebrazione in presenza, che segna l’uscita dal tunnel della pandemia così come ha sottolineato il ministro Cartabia definendo il Corpo come «Uno straordinario popolo in divisa. Un Corpo straordinario dal calore umano intenso e gentile. Un corpo che opera in un luogo particolare dove il dolore di uno è il dolore di tutti. Ma anche la speranza del singolo è speranza di tutti. In questi mesi oscuri e difficili siete stati bravi. Il mio impegno e quello del Governo è quello di risolvere le problematiche già elencate».

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Pandemia: l’impegno fuori dal carcere

E l’impegno della Polizia Penitenziaria bustocca nell’anno della pandemia è stato ancora più straordinario. «Nei primi mesi – ha detto la comandante Rossella Panaro – Le attività di istituto si sono fermate». Le donne e gli uomini della Polpen di Busto Arsizio a quel punto sono “usciti dal carcere”. Era il momento in cui i controlli per il rispetto dei vari Dpcm in vigore dovevano essere rigorosi. E la vicinanza ai cittadini stretta. Gli agenti, al fianco delle altre forze di polizia tutta, sono stati impegnati “su strada”: sono 2012 le persone controllate sul territorio, 47 le violazioni alle norme anti Covid accertate, sette le violazioni al codice della strada e due le denunce per false dichiarazioni.

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La gestione del Covid

A novembre la casa circondariale di via per Cassano ha registrato due importanti focolai Covid: «Avete gestito al meglio una situazione difficile – ha detto la comandante – Avete gestito, imparando rapidamente tutte le procedure sanitarie necessarie, 108 detenuti positivi». Non solo: gli agenti hanno dato il via a due raccolte fondi per gli ospedali di Busto Arsizio e Varese in trincea contro la pandemia. E ancora: 128 sono stati i detenuti protagonisti di una pacifica protesti gestiti attraverso il dialogo quando, in altre carceri italiani scoppiavano le rivolte. Le traduzioni sono state 1182, mentre dal 2019 al 2020 le aggressioni da parte di detenuti a Busto sono scese da 47 a 11 (il problema resta di massima priorità in tutta Italia). Unica nota negativa riguarda quella dei tentativi di suicidio, passati in un anno da 3 a 11, e dei suicidi passati da 0 a 2 nonostante proprio l’intervento degli agenti di polizia penitenziaria a Busto abbia permesso di sventarne diversi.

Le raccolte fondi per gli ospedali

«All’inizio della pandemia le sommosse ci preoccupavano – ha detto il direttore Orazio SorrentiMa la presenza della polizia penitenziaria è riuscita a scongiurare il pericolo. Un carcere, in quanto luogo chiuso, da un lato ha meno possibilità di vedere un contagiato. Dall’altro, proprio in quanto luogo chiuso, rischia di poter essere un focolaio qualora il contagiato arrivasse. La seconda ondata ci ha visti pronti nella gestione di una situazione difficile. Ci ha visti permettere ai detenuti di poter avere colloqui a distanza attraverso tablet e videochiamate. Siamo riusciti a gestire una situazione difficile anche attraverso il dialogo con i detenuti attraverso incontri con delegazioni a cadenza quasi settimanale. Il clima è rimasto disteso. E nel ringraziare ancora la polizia penitenziaria per il servizio reso voglio citare proprio i detenuti. Anche loro, come gli agenti, protagonisti di una raccolta fondi in favore dell’ospedale di Varese. Due realtà ,contrapposte che in questo momento così difficile hanno in realtà fatto la stessa scelta».

La celebrazione è stata anche l’occasione per premiare tutti gli appartenenti al Corpo che si sono particolarmente distinti in servizio.

Gli attestati sono stati consegnati all’assistente capo Daniele Pecoraro: “con prontezza di intervento, praticava ogni manovra necessaria, purtroppo invano, per porre in salvo un detenuto che aveva posto in essere un tentativo di suicidio mediante impiccamento, dimostrando spirito d’iniziativa e apprezzabili capacità professionali. Busto Arsizio, 23 aprile 2018”. Al sovrintendente capo coordinatore Salvatore Marongiu: “durante le operazioni di perquisizione straordinaria all’interno di una camera detentiva, unitamente ad altro personale, rinveniva un telefono cellulare occultato dietro il televisore, dimostrando spiccate capacità operative”. Busto Arsizio, 11 giugno 2020. All’assistente capo coordinatore Simone D’Amato e all’assistente capo coordinatore Angelo Russo: “durante le operazioni di pattugliamento notavano ai piedi del muro di cinta una mascherina protettiva di stoffa, che al controllo risultava occultare un micro telefono cellulare, uno cavo di alimentazione ed un biglietto di carta contenente un numero., dimostrando capacità di intervento e grande professionalità”. Busto Arsizio, 25 agosto 202o. All’assistente Francesco Bax “in servizio presso il reparto transito, durante un giro di controllo, notava un detenuto che aveva messo in atto un tentativo di impiccamento. prontamente interveniva soccorrendo il detenuto e impedendo tragiche conseguenze.” busto arsizio, 24 agosto 2020. All’assistente capo coordinatore Michele Meluzzo:“in servizio presso il reparto osservazione, con prontezza di intervento, si prodigava per aiutare i soccorsi nel tentativo, purtroppo vano, di porre in salvo un detenuto in gravi condizioni a seguito di arresto cardio-circolatorio”. Busto Arsizio, 24 novembre 2020. All’assistente capo coordinatore Carmelo Gallo e all’assistente capo Saverio Vergari: “in servizio esterno rinvenivano un portafogli e alcune banconote lungo la strada, prontamente intervenivano, bloccando il traffico per recuperare la somma e il portafogli contenente alcuni documenti dai quali si risaliva alla proprietaria, dimostrando grande professionalità e capacità di intervento” Busto Arsizio, li 14 agosto 2020. All’assistente  Paolo Francesco D’Aries e all’agente Raffaele Francesco Pasella: “per il prezioso contributo offerto facendosi promotori di iniziative benefiche, dimostrando grande sensibilità e attenzione alle necessità del sociale.” Busto Arsizio, 17 giugno 2021. All’assistente capo coordinatore Angelo Mastrullo: “per il prezioso apporto offerto presso l’area contabile della c.c. di mantova, instancabilmente con competenza e grande spirito di sacrificio”. Busto Arsizio, 25 maggio 2020. Il direttore Orazio Sorrentini ha infine consegnato un attestato di riconoscimento all’area sanitaria dell’istituto e il foglio di congedo alla moglie del compianto assistente capo coordinatore Franco Calogero Montalto.