Busto, tenta di violentare una clochard: ex poliziotto condannato a due anni

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BUSTO ARSIZIO – Assolto in primo grado, condannato a due anni con pena sospesa in Appello. Sul banco degli imputati un ex poliziotto, oggi in pensione. E’ accusato di aver tentato di abusare di una clochard in stazione a Busto Arsizio. Per l’avvocato difensore, Francesca Cramis, dietro all’accusa c’è molto di più. Qualcosa che non ha nulla a che vedere che la tentata violenza sessuale in danno della senza tetto.

Nessuna prova

Oggi, martedì 4 dicembre, la Corte d’Appello di Milano ha deciso di riformare la sentenza di primo grado. L’ex poliziotto era stato assolto dai giudici del tribunale di Busto Arsizio (la vicenda, tra l’altro, risale a 8 anni fa) in secondo grado è arrivata una condanna a due anni con pena sospesa. Stando all’accusa l’allora agente, che tra l’altro collaborava con una onlus che si occupava di dare assistenza ai senza tetto, avrebbe importunato la clochard che stava dormendo in stazione a Busto Arsizio. Quell’avance pesante non avrebbe testimoni: tutti gli altri senza tetto quella notte dormivano. Nessuno ha visto o sentito nulla. Stando a quello raccontato dalla donna l’ex agente si sarebbe abbassato i pantaloni pretendendo dalla vittima una prestazione sessuale. Avrebbe cercato di palpeggiarla, anche. A fronte del rifiuto della donna l’allora poliziotto si sarebbe rivestito e se ne sarebbe andato.

Denunciò la presidente della onlus

L’ex agente aveva denunciato «La presidente della onlus dove prestava servizio come volontario per degli ammanchi di denaro – spiega Cramis – Presidente che era presente al momento della denuncia della ragazza e che oggi vive a Dubai». Ha lasciato l’Italia, insomma. L’ipotesi difensiva, che in primo grado, senza di fatto alcun riscontro sulla presunta tentata violenza sessuale, era che la clochard si fosse prestata quale “arma” da utilizzare nei confronti dell’ex poliziotto che aveva denunciato gli ammanchi nelle casse della onlus. Per il difensore fu «Un tentativo per screditalo». In assenza di prove l’ex poliziotto fu assolto in primo grado. Oggi i giudici milanesi hanno riformato la sentenza condannandolo in modo lieve: due anni con pena sospesa. «Andremo in Cassazione», conclude Cramis.

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