Sinti senza cena a Somma. Arrivano i carabinieri, l’avvocato: «Denuncio tutti»

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SOMMA LOMBARDO – Niente cena in albergo per i sinti, questa sera 4 dicembre, così come aveva annunciato Andrea Cassani, primo cittadino di Gallarate. E all’hotel di Somma Lombardo, dove sono ospitati 69 nomadi “sfrattati” dal campo di via Lazzaretto di Cedrate, sale la tensione. E la rabbia. Ci sono il sindaco sommese Stefano Bellaria e l’avvocato Pietro Romano, che rappresenta le istanze dei sinti.

Bellaria, che in mattina si era visto col suo collega gallaratese a una trasmissione televisiva, è giustamente preoccupato per l’ordine pubblico (fin dall’inizio del trasferimento nella sua città dei nomadi ha chiesto una rapida soluzione del problema); Romano invece è inflessibile. Fa sapere di aver chiamato i carabinieri e di essere pronto a presentare una circostanziata denuncia all’autorità giudiziaria.
Va rilevato che la comunicazione di non servire il pasto sarebbe arrivata ai gestori dell’hotel poco prima delle 19, cogliendo tutti di sorpresa. Nemmeno i buoni pasti di 7 euro previsti per minori e anziani sarebbero stati consegnati. Secondo alcune fonti, in una precedente comunicazione da Gallarate si invitavano gli interessati ad andare a ritirate i buoni pasto in Comune. “Risultato, più di trenta minori rimangono senza mangiare: inaccettabile e disumano” sbotta Pietro Romano.
Il clima è di estrema tensione.

Il direttore offre un piatto di pasta

La situazione si è sbloccata alle 21:00 con il direttore dell’albergo che ha deciso di offrire un piatto di pasta agli ospiti. Una soluzione naturalmente temporanea valida per questa sera. Il sindaco di Somma Lombardo Stefano Bellaria commenta: “Ringrazio per questo gesto di umanità”.

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