BUSTO ARSIZIO – «Giù le mani dalla scuola». Slogan semplice che riassume perfettamente la situazione: «Basta Dad, la scuola torni in presenza. Lo dobbiamo ai nostri bambini che sono il futuro: tuteliamoli».
Stanno perdendo un anno
I genitori degli alunni delle scuole De Amicis di Busto Arsizio, con alcuni studenti, hanno manifestato oggi, martedì 16 marzo, tutto il loro dissenso nei confronti della decisione di chiudere da un giorno all’altro (ancora una volta) le scuole costringendo i ragazzi alla Dad. «Non sono soltanto le difficoltà legate alla gestione della didattica a distanza, soprattutto per chi ha figli piccoli, a spingerci a questo presidio – spiegano i genitori – I nostri figli stanno praticamente perdendo un anno di formazione scolastica. E le lacune, gli strascichi che questo lascerà, emergeranno in futuro. Si tratta di una tutela nei loro confronti».
La scuola è sicura
La scuola è «Un luogo sicuro. Un ambiente protetto – spiegano ancora – Sono stati presi tutti gli accorgimenti. Non solo: qui i ragazzi sono obbligati a rispettare tutte le regole. E lo hanno fatto, senza battere ciglio. Perché penalizzarli ancora? Se tutto fosse chiuso, se ci fosse un progetto chiaro, sarebbe diverso. E invece siamo qui: con i centri commerciali aperti e le scuole chiuse».
Alla manifestazione era presente anche Matteo Sabba, portavoce del movimento civico Busto Grande: «Non ho figli – spiega – Ma sono qui perché considero una follia lasciare i bambini a casa da scuola. Magari costringendo i genitori a portarli dai nonni che sono i soggetti più fragili». Gli stessi genitori potrebbero aderire alla manifestazione a livello nazionale, che coinvolge i comitati no Dad di tutta Italia, che si svolgerà domenica 21 marzo.
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