Busto, «Socialmente pericoloso»: lo stalker piromane resta in carcere

tribunale milano

BUSTO ARSIZIO – «Socialmente pericoloso»: lo stalker piromane resta in carcere. Il tribunale del Riesame ha rigettato la richiesta di revoca della misura di custodia cautelare più restrittiva a carico del bustese di 55 anni, assistito dall’avvocato Corrado Viazzo, arrestato dai carabinieri della stazione di Busto Arsizio lo scorso 24 maggio al termine di una rapida quanto efficace indagine. L’uomo da settimane perseguitava la ex, con la quale aveva avuto una breve relazione, arrivando ad incendiarle il portone di casa. Solo che era la casa sbagliata: la donna, terrorizzata dalla persecuzione nei suoi confronti da parte del cinquantacinquenne, si era infatti trasferita da un amico.

Sarò felice solo quando ti avrò spezzato le ossa

La nuova affittuaria dell’appartamento si era ritrovata con il portone dell’alloggio bruciato senza sapere il perché. I carabinieri, invece, avevano immediatamente dove indirizzare le indagini visto che la vittima designata aveva già denunciato l’uomo già sottoposto a misure restrittive che il cinquantacinquenne aveva bellamente ignorato. La vittima s’era trovata a fronteggiare un incubo: i due erano usciti insieme qualche volta, poi lei aveva detto basta. Da lì era iniziata una persecuzione sempre più pesante. I carabinieri, nel corso delle indagini, hanno raccolto almeno 800 messaggi di minaccia e ingiuria inviati dallo stalker, tra l’altro recidivo, alla ex. Non solo: il cinquantacinquenne aveva danneggiato la cassetta della posta della donna, in almeno tre occasioni l’aveva attesa sotto casa minacciandola e aggredendola, e pochi giorni prima di appiccare il rogo fatale aveva già dato fuoco alla rampa del garage dell’abitazione della malcapitata. Che aveva chiesto ospitalità ad un amico. L’uomo, che in più occasioni era intervenuto in difesa della donna, era stato a sua volta minacciato e perseguitato dallo stalker. Il cinquantacinquenne, il 18 maggio, era arrivato a inviare attraverso WhatsApp all’amico della vittima l’immagine di un fucile a canne mozze con il seguente messaggio: «Sarò felice solo quando ti avrò spezzato le ossa…Malato e vecchio ti sparerò davanti a lei a casa sua…quel ferro vecchio vorrei evitare di usarlo solo perché moriresti in un attimo». Considerata la situazione e considerati i precedenti, il cinquantacinquenne ha già affrontato altri processi sempre per atti persecutori nei confronti di donne che avevano detto stop alla relazione, e quindi il pericolo fondato della reiterazione del reato i giudici hanno detto no: lo stalker piromane resta in carcere.

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