Busto, incendia la casa sbagliata: stalker piromane arrestato dai carabinieri

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BUSTO ARSIZIO – Incendia l’abitazione sbagliata: in carcere stalker piromane. Le manette sono state fatte scattare nella serata di ieri, venerdì 24 maggio, dai carabinieri della stazione di Busto Arsizio.  L’apice di una persecuzione che andava avanti da settimane è stato raggiunto nella notte del 17 maggio scorso quando lo stalker ha incendiato i serramenti in legno di una finestra e il portone d’ingresso dell’appartamento di via Deledda dove, sino a poco tempo primo, viveva l’oggetto della sua ossessione. La donna, terrorizzata e in un perenne stato d’ansia tanto da dover ricorrere al supporto di uno psicologo, aveva invece trovato ospitalità da un amico. Il rogo, appiccato con fogli di giornale e un accendino, aveva fatto esplodere i vetri della finestra. Le fiamme non avevano causato danni peggiori soltanto grazie all’intervento di una pattuglia dei carabinieri della stazione di Busto Arsizio. I militari erano riusciti a domare il rogo prima che l’incendio si estendesse ulteriormente.

Minacce di morte in 800 messaggi

I carabinieri hanno subito sentito la giovane di 25 anni che abitava nell’appartamento preso di mira. La ragazza, però, ha immediatamente spiegato che nessuno l’aveva mai minacciata o spaventata. E non avrebbe potuto immaginare la ragione dell’accaduto. Sono stati i carabinieri a capire immediatamente che l’origine di quell’atto più che intimidatorio era da ricercarsi altrove. E precisamente nel rapporto che la precedente inquilina dell’appartamento aveva avuto in passato con un bustese di 55 anni, con parecchi precedenti alle spalle. Rapporto mai sfociato in una vera relazione, i due erano usciti insieme qualche volta prima che la donna decidesse di non voler più vedere il cinquantacinquenne, la cui fine era diventata un’ossessione per il bustese. Che da settimane tormentava la vittima: i militari hanno raccolto almeno 800 messaggi di minaccia e ingiuria inviati dall’uomo alla vittima. Non solo: il cinquantacinquenne aveva danneggiato la cassetta della posta della donna, in almeno tre occasioni l’aveva attesa sotto casa minacciandola e aggredendola, e pochi giorni prima di appiccare il rogo fatale aveva già dato fuoco alla rampa del garage dell’abitazione della malcapitata. Che aveva chiesto aiuto ad un amico. L’uomo, che in più occasioni era intervenuto in difesa della donna, era stato più volte minacciato e perseguitato dallo stalker. Il cinquantacinquenne, il 18 maggio, era arrivato a inviare attraverso WhatsApp all’amico della vittima l’immagine di un fucile a canne mozze con il seguente messaggio: «Sarò felice solo quando ti avrò spezzato le ossa…Malato e vecchio ti sparerò davanti a lei a casa sua…quel ferro vecchio vorrei evitare di usarlo solo perché moriresti in un attimo». A quel punto il gip di Busto, recependo in toto gli esiti delle indagini svolte dai carabinieri della stazione di Busto Arsizio, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico del cinquantacinquenne. Arrestato nella tarda serata di ieri venerdì 24 maggio. I militari bustocchi aveva già risolto un altro caso eclatante di stalking culminato con il tentativo di suicidio della vittima. 

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