Busto, la storia del giovane scrittore che ha conquistato il Salone del libro

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BUSTO ARISIZIO – Cristian Perna ha accettato la sfida che gli ha riservato la vita e l’ha trasformata in opportunità, anzi in un libro che non è certo passato inosservato al Salone del libro di Torino.  La “Sindrome nefrosica. Tutte le facce della malattia”, sembrerebbe un libro scientifico, come tanti altri, se non che a scriverlo è uno studente dell’Itis Facchinetti di diciannove anni affetto tra l’altro da questa malattia renale: Cristian Perna. Non solo il giovanissimo scrittore si è cimentato in un testo medico e psicologico quando aveva soli diciassette anni, ma lo ha presentato al Salone internazionale del libro di Torino il 10 maggio scorso. E si è guadagnato anche il titolo di membro del Consiglio direttivo dell’associazione nefrosica in Italia. Il presidente del sodalizio lo ha promosso da semplice socio affidandogli l’incarico della comunicazione.
Lo studente dell’istituto tecnico, che ha saputo tenere alto il nome di Busto Arsizio e del Facchinetti all’importante manifestazione letteraria italiana, frequenta la 4ACH serale, una dizione complessa per indicare che si tratta della sezione chimici. Così mentre si concentrava sulle materie che ogni studente si accinge ad affrontare alla vigilia della maturità, lui due anni fa ha preso carta e penna e ha voluto mettere nero su bianco le caratteristiche della malattia di cui è affetto dall’età di due anni e soprattutto ha voluto offrire un sostegno psicologico a chi come lui è colpito dalla sindrome nefrosica.
«Il libro è diviso in due parti: la prima descrive la malattia a livello medico e tecnico – spiega l’autore – la seconda gli aspetti psicologici legati all’alimentazione, al rapporto con la medicina, le vacanze. Qualche titolo: “Non sei solo” oppure “Mi hanno diagnosticato la sindrome”. In ogni capitolo compare un fatto che ha inciso durante la mia vita, lo descrivo e cerco di far capire come ho ricavato il buono da questa esperienza, una sorta di trampolino di lancio verso nuovi successi».

La malattia

Il libro non è rivolto solo a chi è affetto dalla malattia, ma anche a tutti coloro che stanno attraversando un periodo difficile dal punto di vista psicologico. Si tratta di una malattia renale cronica che provoca spossatezza, irascibilità, valori ematici sballati, edemi, gonfiori agli occhi e alle caviglie e va curata con farmaci cortisonici oppure immuno-soppressivi tra cui medicinali chemioterapici e anche l’aspetto fisico della persona può cambiare a causa dei farmaci cortisonici.

Perché il libro

Ma perché questo libro? «Il bisogno di scrivere è nato da un’ennesima ripresa della malattia quando ero in Irlanda per una vacanza studio – racconta – Una volta tornato ho avuto una crisi psico-fisica e ho pensato anche al peggio. Ho capito che ciò che stavo provando non volevo che capitasse a qualcun altro. Così per evitare a me e soprattutto ad altri una caduta psicologica ho scritto il libro. Ho voluto dimostrare che dalle cadute si riesce a rialzarsi e ad arricchirsi sempre più. Sono anche ottimista per il futuro: credo che la malattia se non può scomparire, di sicuro potrebbe presentare delle recidive alternate da un lasso di tempo più ampio».

 

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