Busto, stupratore seriale: «Socialmente pericoloso». Incastrato dal dna

BUSTO ARSIZIO – «Socialmente pericoloso». Lo ha scritto il gip di Busto Arsizio riferendosi a Thomas Andreose, 35 anni, italiano, che a lungo ha vissuto a Legnano, accusato di violenza sessuale e sequestro di persona. Cinque le aggressioni contestate dal pubblico ministero Massimo De Filippo: l’uomo è stato arrestato pochi giorni fa dagli uomini della polizia di Stato di Busto Arsizio.

Feticista con la mania dell’accento straniero

thomas andreoseResta in carcere e ha anche dei precedenti specifici: un’aggressione molto simile a quelle consumate tra Busto, Legnano e Parabiago, avvenuta nel 2008. Andreose non ha proferito parola. E del resto ad incastrarlo c’è un’inchiesta della polizia di Stato che da un’impronta lasciata in un guanto in lattice indossato durante una delle aggressioni ha ricavato il dna che ha incastrato al di là di ogni ragionevole dubbio il trentacinquenne. L’uomo è di fatto, per gli inquirenti, uno stupratore seriale. Aggrediva le vittime ferme a fare benzina nelle piazzole di rifornimento. Aveva una passione feticistica per le scarpe, gli stivali, in particolare, che ha fatto sfilare a due delle vittime per poter farsi toccare con i piedi. L’uomo parlava sempre con un accento straniero simulato, per sviare le indagini. Era sempre a volto coperto, da un passamontagna o da una sciarpa, e la prima cosa che faceva era afferrare le vittime per i capelli e far loro voltare il viso in modo da non essere visto. Per questo il dna ricavato da quel guanto, e comparato dalla polizia di Stato con il dna prelevato a Andreose mentre già era in carcere per estorsione, visto che gli agenti del commissariato di Busto, grazie alle testimonianze raccolte ma soprattutto ai precedenti dell’uomo che, già noto alle forze di polizia, era un possibile sospettato, lo ha incastrato in via definitiva. «Socialmente pericoloso». Resta in carcere, grazie al lavoro della polizia di Stato.

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