Busto, sui lampioni di Richino parla Farioli: «Uno schiaffo al centro storico»

BUSTO ARSIZIO – «La sostituzione dei lampioni di Richino Castiglioni è uno schiaffo al centro storico e uno spreco di risorse. E il loro riutilizzo sarebbe una toppa peggiore del buco». Non usa mezzi termini, anche se non intende «fare polemica fine a se stessa», l’ex sindaco e attuale consigliere di opposizione Gigi Farioli, a proposito del “caso” dei pali e delle lampade della zona pedonale, sollevato dal figlio del grande architetto bustocco, Stefano Castiglioni, dopo che il nuovo gestore dell’illuminazione pubblica A2A ha rimosso i caratteristici elementi di arredo urbano del centro, rimpiazzandoli con dei lampioni “industriali”.

La critica di Farioli

Il dibattito sui social impazza. Ma il caso è anche politico. «Forse sarebbe stato più opportuno un atteggiamento meno scontato e superficiale» sottolinea l’ex sindaco Gigi Farioli, che era già in consiglio comunale ai tempi della realizzazione dei lampioni. «Tenendo conto che quegli elementi erano stati espressamente studiati da Richino Castiglioni in linea con le facciate e con l’arredo del centro storico, quindi contestualizzati nell’ambiente in cui sono stati posizionati, e quasi donati dal grande architetto bustocco». Ecco perché l’idea, ventilata dall’amministrazione, di un recupero e ricollocazione dei lampioni rimossi dal centro nel Parco Rimembranze, rappresenterebbe «una toppa peggiore del buco, perché quelli di Richino non sono pezzi standard che si possono riutilizzare fuori contesto. Sarebbe stato meglio sostituire le lampade con i Led lasciando i lampioni al loro posto». Per Farioli, che sotto la sua amministrazione dedicò una “pietra viva” a Richino Castiglioni, intitolandogli il passaggio tra la sala Monaco e le ex carceri, è anche una questione di «rispetto per la memoria di un nostro concittadino illustre».

I motivi della rimozione

L’amministrazione comunale per ora ufficialmente non si esprime, anche se da Palazzo Gilardoni fanno notare che i lampioni di Richino Castiglioni sono risultati «non adatti alle lampade imposte dalle normative sull’efficientamento energetico», motivo per cui si è deciso, anche sulla scorta di un parere non ostativo della Soprintendenza, di procedere con la sostituzione. «Ma i lampioni verranno salvati», ricollocandoli in un luogo della memoria, provvisoriamente individuato nel Parco Rimembranze appena interessato da un progetto di rigenerazione in collaborazione con le scuole.

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