BUSTO ARSIZIO – Vito Clericò (nella foto pubblicata sulla pagina ufficiale di Marco Oliva, conduttore della trasmissione Iceberg in onda su Telelombardia), 67 anni, si è suicidato intorno alle 16 di oggi, domenica 29 novembre, nel carcere di Busto Arsizio dove era detenuto dopo l’arresto e dopo la condanna all’ergastolo, anche in secondo grado, per l’omicidio di Marilena Rosa Re, la promoter castellanzese di 58 anni, assassinata e decapitata nel settembre 2017.
Ha lasciato una lettera
Clericò si sarebbe tolto la vita ingoiando sacchetti dell’immondizia sino a soffocarsi. A dare l’allarme è stato il compagno di cella, 74 anni, una condanna a 4 mesi da scontare, che non vendendolo tornare dal bagno ha segnalato l’anomalia. Per il 67enne non c’è stato nulla da fare. Stando a indiscrezioni sembrerebbe che Clericò abbia lasciato una lettera molto dura nei confronti della magistratura.
L’omicidio di Marilena Re
Secondo le accuse, confermate in due gradi di giudizio, Clericò assassinò l’ex vicina di casa occultandone il cadavere e simulandone la scomparsa. L’uomo confessò il delitto dopo aver fornito una serie di giustificazioni che agli inquirenti apparvero forzate: disse, ad esempio, che la macchia di sangue trovata sui suoi pantaloni apparteneva ad un coniglio (ne possedeva alcuni). Ma la comparazione del Dna lo smentì con tutta evidenza. Il movente secondo l’accusa fu economico.
Il Covid non c’entra
La morte di Clericò non può in alcun modo essere messa in relazione all’emergenza Covid che insiste anche sul carcere di Busto: il detenuto è sempre stato in una sezione Covid-free e anzi, in seguito a degli svenimenti forse causati da caldo e inappetenza la scorsa estate, era stato messo in una cella molto vicina all’infermeria in modo che potesse essere controllato. L’autorità giudiziaria disporrà un’indagine come da prassi: nelle prossime ore sarà affidato l’incarico per l’autopsia.
Castellanza, promoter uccisa e decapitata: ergastolo per Clericò