Busto, più treni e meno camion in strada: il terminal di Sacconago funziona

Terminal sacconago busto

BUSTO ARSIZIO – Il terminal di Sacconago funziona: più treni che viaggiano, meno camion sulle strade di Busto Arsizio ed emissioni ridotte del 90 percento. Sono questi i numeri, confortanti, snocciolati dal presidente di Ferrovie Nord Milano Andrea Gibelli, questa mattina, venerdì 15 marzo, agli Stati Generali Logistica del Nord Ovest, che si sono tenuti a Palazzo Lombardia a Milano.

I numeri del terminal

La recente riattivazione del  Terminal intermodale di Sacconago, da parte del gruppo FNM, avvenuto con l’avvio di servizi di collegamento con Gent (Belgio), «ha già “tolto dalla strada” 60 camion a settimana su una tratta complessiva di oltre 900 chilometri. Questo comporta una riduzione di emissioni di CO2 di oltre il 90%: da 58 a 5 tonnellate per ogni treno». E’ quanto ha detto oggi il presidente Gibelli, intervenendo agli Stati Generali della Logistica del Nord-Ovest. All’appuntamento hanno partecipato, tra gli altri, il vice ministro delle Infrastrutture dei Trasporti Edoardo Rixi e gli assessori di Regione Lombardia Claudia Maria Terzi, Regione Liguria Andrea Benveduti e Regione Piemonte Francesco Balocco. «È un cammino appena intrapreso – ha spiegato Gibelli – ma con ampi margini di crescita, in termini di qualità, innovazione e sostenibilità. Più in generale, in linea con quanto la Lombardia ha condiviso fin dal 2015 con Piemonte e Liguria, ci impegniamo nel miglioramento delle infrastrutture e dell’offerta di soluzioni per la logistica e il trasporto, a vantaggio della economia dell’intero quadrante». Tra le azioni concrete promosse dal Gruppo FNM, Gibelli ha ricordato anche la costituzione delle nuova società “Malpensa Intermodale” per valorizzare il terminal di Sacconago e offrire servizi di logistica  al territorio.

Le intese raggiunte

Durante gli Stati generali sono stati anche sottoscritti due protocolli: uno fra le Regioni Lombardia, Liguria e Piemonte, che instaura Tavoli permanenti per intervenire sulle necessità del comparto logistico (le normative, le dogane, gli interventi sugli aeroporti) e l’altro che, oltre a Lombardia, Piemonte e Liguria, hanno sottoscritto anche Mit, Rfi e Ferrovienord, per rendere il sistema ferroviario sempre più percorribile dalle merci, senza che si creino conflitti con il trasporto dei pendolari.

«Sono due testi – ha sintetizzato Claudia Maria Terzi – di fondamentale importanza, perché sintetizzano le istanze di un settore particolarmente importante per i nostri territori. Penso in particolare all’intermodalità, cioè ai nodi di interscambio fra ferro e gomma. In Lombardia, tra gli interventi previsti dal protocollo, ci sono quelli relativi a Milano-Segrate e a Sacconago di Busto Arsizio, molto vicino alla scalo Malpensa, per agevolare gli scambi con i cargo. Sulla rete lombarda ci saranno migliorie di tipo tecnologico così che potranno circolare treni più lunghi (fino a 750 metri) di quelli attualmente in servizio, il tutto in maniera più sicura e più
veloce. Questo renderà il sistema ferroviario più appetibile anche per quanto riguarda il trasporto delle merci che diventano quindi più competitive anche sui mercati internazionali».

L’appello (raccolto) di Tovaglieri e Maffioli

Il terminal di Sacconago e la necessita del suo rilancio era stato uno degli argomenti affrontati il 13 febbraio scorso, durante un incontro tra Ferrovie Nord Milano, ovvero i proprietari del polo intermodale, gli imprenditori della zona industriale di Busto Arsizio e gli assessori comunali alla partita Isabella Tovaglieri e Manuela Maffioli.

Tovaglieri e Maffioli a quel tavolo avevano messo in evidenza quanto fosse strategico il rilancio di questa infrastruttura per le imprese del territorio e in un ottica più generale di sviluppo infrastrutturale del territorio.

Busto Treni Terminal Sacconago – MALPENSA24