Lavoratori sfruttati e sottopagati: un arresto per caporalato a Cairate

CAIRATE – Lavoratori sfruttati, sottopagati, costretti a guidare vecchi camion in pessime condizioni: arrestato con l’accusa di caporalato. A far scattare le manette gli agenti della polizia stradale della sottosezione di Busto Arsizio- Olgiate Olona e i carabinieri del nucleo ispettorato del lavoro in esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari emessa dal gip di Busto Nicoletta Guerrero al termine delle indagini coordinate dal pubblico ministero Falvia Salvatore. Nei guai un uomo di 46 anni, titolare e legale rappresentante di una società cooperativa con sede operativa a Cairate attiva nel settore dell’autotrasporto.

Costretti a guidare sino a 20 ore consecutive

La minuziosa attività d’indagine, supportata da intercettazioni telefoniche, monitoraggio dei veicoli attraverso GPS e controlli di polizia dei veicoli aziendali, nonché dall’analisi di copia di atti e documenti acquisiti, ha consentito di individuare in capo al menzionato datore di lavoro fondati indizi di colpevolezza in ordine alla sussistenza del reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, perché impiegava cinque lavoratori dipendenti con mansioni di autista, sottoponendoli a condizioni di sfruttamento, approfittando del loro stato di bisogno.
In particolare corrispondeva ai lavoratori retribuzioni non in linea alle disposizioni del contratto nazionale del lavoro e sproporzionate rispetto alla quantità e qualità del lavoro prestato.

Camion vecchi e pericolosi

Il quarantaseienne, secondo gli inquirenti, avrebbe inoltre sistematicamente violato la normativa in materia di orario di lavoro, riposo e ferie, imponendo agli autisti di guidare gli autoarticolati per moltissime ore consecutive – sino a venti ore consecutive – in contrasto con la disciplina degli orari massimi di guida e dei riposi giornalieri previsti dal codice della strada, non disdegnando di ricorrere ad artifici per eludere eventuali controlli di polizia. L’uomo inoltre non avrebbe rispettato la normativa in materia di sicurezza sul lavoro, omettendo del tutto la informazione e formazione dei lavoratori e le necessarie visite mediche. Gli inquirenti hanno accertato che gli autisti erano costretti a lavorare inoltre con veicoli in pessime condizioni ed obbligati a proseguire il viaggio anche laddove la circostanza di talune anomalie venisse segnalata al datore di lavoro; arrecando in tal modo grave pericolo alla propria incolumità ed a quella degli altri utenti della strada. Con le circostanze aggravanti di aver reclutato più di tre lavoratori e di aver commesso il fatto esponendo i dipendenti sfruttati a situazione di grave pericolo, avuto riguardo alle caratteristiche delle prestazioni da svolgere e delle condizioni di lavoro.

Documenti falsi per “coprire” gli illeciti

Nel corso degli accertamenti è inoltre emerso che per poter operare regolarmente con le società committenti i viaggi di spedizione nazionali, il titolare della cooperativa di autotrasporto aveva esibito alle menzionate società un falso Documento Unico Regolarità Contributiva, che certificava la regolarità contributiva. L’uomo, per evitare, l’esatta ricostruzione dei tempi di guida degli autisti, avrebbe anche falsamente denunciato il furto dei dischi cronotachigrafi, in circostanze assolutamente ambigue e ritenute dagli investigatori un escamotage al mascheramento dell’attività illecita, comunque ricostruita nel corso dell’inchiesta.

cairate caporalato arresto – MALPENSA24