Campisi ai fan: «Vado a vivere in Puglia. E mi candido a sindaco di Legnano»

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BUSTO ARSIZIO – Metti una sera qualunque in pizzeria per salutare il “Giovanni” che lascia le scene. Arrivano in coppia, con gli amici o la famiglia al completo, come a teatro, alla pizzeria di Busto Arsizio per la cena organizzata dai fan di Luigi Campisi, quarantennale interprete del “Giovanni” dei Legnanesi, che dopo la rottura con la compagnia ha deciso di «godersi la vita». Dove? «In Puglia, a Castellana Grotte, dove la mia compagna ha un Bed & Breakfast». Campisi si concede a tutti, la sala è piena, sono quasi un centinaio a salutarlo, abbracciarlo e chiedergli l’immancabile selfie. Ha lasciato una sedia libera accanto alla sua, nel tavolo al centro dove ci sono il fratello, la cognata e gli amici più stretti, per “confessare” uomini e donne che vanno da lui uno dopo l’altro, laica processione di un popolo ammirato, divertito, quasi adorante. Farà due giri di tutti i tavoli, per essere sicuro di non tralasciare nessuno. E li ringrazierà più volte, mentre gli basta accennare appena al suo personaggio per scatenare risate e applausi.

In tanti a salutarlo: «Lo seguiamo da sempre, è il nostro attore preferito»

La serata vola tra grande convivialità e familiarità sincera. Gli sguardi si fissano tutti su di lui, per coglierne una battuta o la minima smorfia. Da astemio qual è, accompagna la pizza a una Coca con ghiaccio, ma non si nega più di un’uscita per fumare l’irrinunciabile sigaretta. «Sono 4-5 anni che seguo i Legnanesi – racconta Riccardo, milanese trapiantato ad Arconate – anche su Facebook. Andare a vedere Campisi con gli amici che amano la compagnia è un piacere». «L’ho visto in teatro e in tv – gli fa eco la moglie Dewi, di origine indonesiana – è il mio attore preferito, mi fa ridere come una matta». All’altro capo della tavolata siede Pasquale, che si è fatto coinvolgere dagli amici. «Sono venuto – spiega Maurizio – per la grande stima che ho per Campisi. Ci sembra giusto dedicargli questa serata perché lo merita, lui è inarrivabile come Giovanni». «Abbiamo visto tanti suoi spettacoli – interviene un commensale – io è da 40 anni che lo seguo».

Lui: «Che belle queste serate, peccato che non se ne facessero più…»

legnanesi campisi cena addioFra i discorsi dei fan fanno capolino il Provasio, la Pinetta che non c’è più, le recenti scelte della compagnia non condivise dai “puristi”, come la pubblicità e il film. Si citano a memoria spettacoli, scene e battute. Il fratello ricorda «quella volta che con la Teresa e la Mabilia ha fatto piangere tutto il teatro. E cantava anche». Lui, il Campisi, è pienamente a suo agio, non c’è tristezza, ma voglia di far festa, come tutti. «Serate così – confida – una volta se ne facevano due-tre all’anno, poi più nulla. Tutto è finito 7-8 anni fa. Era bello, perché eri te stesso e i fan ti vedevano come sei, giù dal palco… era bello». Poi si alza in piedi e di colpo si fa silenzio. «Una cosa ci tengo a dire: sono uno dei pochi artisti che sarà ricordato da vivo. Non ricordo dove l’ho letta e l’ho fatta mia. Pensa, per avere tutto questo successo dovevo smettere». E giù risate.

Come congedo, un annuncio a sorpresa

In scena parlava poco, il Giovanni, ma quando lo faceva lasciava il segno. L’ultima uscita, a sipario calato per sempre, lascia interdetti. «Qualche giorno fa mi hanno contattato due liste civiche per candidarmi alle elezioni a Legnano. Non ho neanche risposto. Poi, ieri sera, sono capitato in una sede di partito, mi hanno detto che vogliono candidarmi a sindaco e ho accettato. Quale? Non te lo dico. Ho chiesto di fare l’assessore alla cultura e allo spettacolo, che è quello che so fare. Ma da gennaio prenderò la residenza in Puglia».

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