Candiani al ministro Cartabia: «Nuovo carcere a Varese, più personale a Busto»

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Il senatore della Lega Stefano Candiani

ROMA – «Serve più personale al carcere di Busto e occorre trovare una soluzione per la casa circondariale di Varese». A rimettere le annose questioni sul tavolo del ministro della Giustizia è stato il senatore della Lega Stefano Candiani, che ha incontrato Marta Cartabia.

Un nuovo carcere a Varese, più personale a Busto

«Per quanto riguarda la casa circondariale di Varese, tecnicamente dismessa dal 2001, ma invece ancora in funzione, si intravede finalmente una soluzione: realizzare una nuova struttura esternamente alla città. Inoltre abbiamo sollecitato il rinforzo dell’organico del personale del carcere di Busto Arsizio, che al di là delle rassicurazioni da parte del Ministro della Giustizia sull’inserimento 5 ispettori a partire da luglio, continua a presentare forti carenze, dal 20% al 60% a seconda delle mansioni. Allo stesso tempo sono state rappresentate le criticità legate alla struttura ottenendo impegni, anche in questo caso». 

Così il Senatore della Lega, Stefano Candiani, che ha avuto un incontro ufficiale, ieri pomeriggio, con la Ministra della Giustizia, Marta Cartabia, richiesto dall’esponente leghista, per avere un riscontro sulla situazione delle due strutture carcerarie in provincia di Varese, entrambe affette da gravi criticità. Erano presenti all’incontro, inoltre, Carlo Renoldi, capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria e Massimo Parisi, Direttore Generale del Personale e delle Risorse del ministero.

Busto situazione d’emergenza

«Ho richiesto l’incontro con il ministro per discutere della situazione e avere chiarimenti in merito alla volontà del Ministero relativamente a queste due situazioni – spiega Candiani – in particolare a Busto Arsizio, dove sono avvenuti nel recente passato episodi di una certa gravità, a causa anche dei ridotto numero del personale e della presenza tra i carcerati di soggetti particolarmente difficili». Candiani sottolinea quindi di nuovo «la carenza di personale, confermata dai dati ufficiali del Dipartimento di amministrazione penitenziaria: rispetto alle 217 unità previste in pianta organica, sono presenti ad oggi solo 178 unità. Al contrario, il numero di detenuti presenti è nettamente superiore alla capienza massima: sono detenute quasi 400 persone, contro le 240 previste. Oltre a queste problematiche, sono state riscontrate criticità strutturali, dovute anche alla carenza di manutenzione, che vanno risolte».

L’attenzione da parte del ministero

«Ho presentato numeri e dati precisi relativi a queste criticità e ho trovato attenzione da parte del Ministro e rassicurazione su un aumento dell’organico, e ci si passi ora velocemente dalle parole ai fatti. I 5 ispettori che entro luglio prenderanno servizio a Busto Arsizio, corrispondono nei fatti a un aumento di qualifica di personale già assegnato alla struttura, a fronte dell’inserimento di solo quattro agenti di Polizia Penitenziaria in più. Su questo punto ho ribadito che occorre molto più impegno da parte del ministero. Allo stesso modo, ho avuto rassicurazioni per quanto riguarda un adeguato approfondimento sulle carenze e problematiche strutturali», aggiunge il senatore Candiani.

«Diversa la situazione del carcere dei Miogni, a Varese – sottolinea Candiani – dal momento che la struttura è stata dichiarata dismessa dal 2001 ed oggi, in teoria, dovrebbe essere chiuso, ma di fatto appare evidente che così non è. L’unica soluzione seria intravedibile per i Miogni è l’individuazione di un sito, dove realizzare un nuovo carcere. La Ministra è infatti convenuta sull’inadeguatezza della struttura, mentre da parte del Dipartimento di amministrazione penitenziaria è stata confermata la volontà di incaricare il Provveditore delle Opere pubbliche di studiare un’alternativa ex novo. Si pensa a un sito esterno alla città, che andrà vagliato. A questo proposito, è fondamentale una sintesi territoriale e serve che un’iniziativa di questo tipo sia presa in carico da tutte le Istituzioni, a partire dal Comune capoluogo e dalla Provincia».

Infine: «L’incontro ha avuto un esito più che positivo quanto a portare in evidenza sul tavolo del Ministero due questioni critiche, che da tempo aspettano una soluzione. Come parlamentari della Lega il nostro modo di agire è questo: lavorare costantemente per ottenere risultati a favore del territorio che rappresentiamo senza distinzioni».