La vecchia cantina dei vini di palazzo Cicogna a Busto tornerà a vivere

cantina vini busto

BUSTO ARSIZIO – E’ rimasta al buio per molti anni. Ora però nel giro di pochi mesi tornerà a brillare. Ma soprattutto a vivere. Anzi, siccome l’assessore alla Cultura Manuela Maffioli, senza paura, l’ha definita «il cuore antico della città», tornerà a pulsare. Stiamo parlando dell’antica cantina dei vini di palazzo Cicogna. Riscoperta nel 2002, quando sono stati eseguiti i lavori di recupero dell’ala est del palazzo. Ma da allora questo piccolo locale interrato è rimasto lì a “ospitare” muffa e materiale di risulta. Fino a qualche mese, «quando – spiega Manuela Maffioli – i responsabili del mio settore, dopo avermene parlato, mi hanno portato a vederla».

E se il locale era ancora immerso nel buio o comunque poco illuminato, all’assessore si è accesa una lampadina. «Tanto più – spiega – che stiamo parlando di un nucleo antichissimo della città. Anzi, secondo le notizie storiche, si tratta del sito civico, quindi ad esclusione degli edifici sacri, più antico di tutta Busto».ughi busto maffioli

Ma non solo. A stuzzicare Manuela Maffioli, più degli stuzzichini, che probabilmente non mancheranno durante una parte degli eventi che si vorranno realizzare una volta recuperata la cantina, come ha già spiegato anche l’assessore al Marketing Paola Magugliani, è il forte legame che esiste tra questo luogo, deputato a ospitare i vini e la storia remota di quel territorio che oggi è città e un tempo era campagna. Campi da coltivare. Anche con la vite: «L’antica cantina – continua Maffioli – è un simbolo dell’identità molto antica della città e che si è persa nel tempo, ma si può ritrovare anche in alcune poesie di Carlo Porta. In questi componimenti, infatti, secondo alcun studiosi si parlerebbe anche del “vino di Busto”. Già, il vino. Poiché moltissimi anni fa, la coltura della vite e la produzione di vino caratterizzavano anche le nostre zone».

E dalla coltura di un tempo alla cultura dell’oggi il passo è breve: basta solo compierlo. «E’ servito un progetto – dice Maffioli – elaborato a sei mani. Ovvero una parte in carico ai Lavori pubblici seguiti dal sindaco, una parte più strettamente legata alla cultura sulla quale ha lavorato il mio assessorato e infine la presentazione del tutto ai bandi regionali con Paola Magugliani». Lavoro di squadra che ha portato a Busto 20 mila euro, sufficienti per restituire ai cittadini questo luogo segreto.

«Questa cantina è il cuore di Busto, ma anche dell’intero polo culturale in cui è inserita. Lì ci sono la biblioteca, uno dei due musei tra i più importanti della città e, in futuro, gli spazi recuperati delle vecchie carceri. Insomma un vero cameo, che una volta recuperato, potrà ospitare concerti, incontri culturali di alto livello e in un ambiente, seppur non di grandi dimensioni, di grande suggestione e capace davvero di emozionare».

Ma occorre ancora un po’ di tempo per vederla vivere. Non molto, poiché i lavori di riqualificazione partiranno entro fine mese e il tutto dovrebbe essere pronto entro ottobre. Insomma il tempo del buio per la cantina dei vini di palazzo Cicogna sta finalmente per scadere.

 

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