Caos in Forza Italia Varese: Caliendo all’addio? Busto e Gallarate ammutinate

Lonate offese Angelino forza italia

VARESE – Giacomo Caliendo potrebbe lasciare la guida provinciale di Forza Italia. La notizia di un possibile addio del commissario ha iniziato a circolare dopo che è “venuta a galla” la convocazione per questa sera, venerdì 26 agosto, di una riunione via zoom di tutti i tesserati del partito di Berlusconi in provincia di Varese. Indiscrezione accompagnata da altri rumors interni al partito: «Gira voce – rivelano alcune fonti – che da Busto e Gallarate ci saranno importanti defezioni. Del resto la situazione interna è piuttosto tesa e ingarbugliata». Ma andiamo con ordine.

La questione dei nomi messi in lista ha avuto sul partito provinciale l’effetto dell’uragano Katrina. La decisione di paracadutare tutti i candidati tranne Simone Longhini, messo all’ultimo posto del listino bloccato per la camera e all’ultimo momento (era una candidatura di riserva) è stata devastante sotto tutti i punti di vista. E chi, dai vertici nazionali forzisti pensava di poter cavalcare l’ottimo risultato ottenuto dal partito alle ultime elezioni amministrative (Forza Italia Varese ha ottenuto il miglior risultato percentuale in Italia) si ritrova invece un partito sfaldato, travolto da ammutinamenti e scosso da fortissimi mal di pancia.

La solitudine di Longhini

«Chi farà la campagna elettorale a Longhini?». La domanda, che per chi la pone presuppone quale risposta: “Nessuno”, non è secondaria a uno dei casini interni al partito. Quella del consigliere comunale, infatti, era una candidatura di riserva, ovvero da mettere in campo solo in caso di estrema necessità. «Infatti, non avrebbe dovuto accettare – continua la fonte insider forzista – l’indicazione della sezione era chiara. Tanto più che è stato messo in una posizione che non ha alcuna possibilità di arrivare».

L’ammutinamento di Busto e Gallarate

Gallarate e Busto sono le due sezioni “ribelli”. Quelle che sui nomi da presentare per le candidature e sui metodi di “zero condivisione” delle scelte (“Abbiamo saputo tutto dai giornali”, pare abbia commentato qualche capataz locale) hanno subito fatto sentire la loro voce sulle varie chat. Tanto che questa sera, molti computer bustocchi e gallaratesi non saranno collegati via zoom. E anche qui, qualcuno ha già annunciato la propria assenza dando motivazioni politiche e qualcun altro invece, ha fatto sapere di avere “inderogabili impegni”. Segnali che portano venti di guerra su un direttivo provinciale che, dopo quanto successo per le candidature, esce ancora più debole e nel mezzo della bufera del malcontento generale.

Percorso di tre anni andato in fumo

Quando Giacomo Caliendo arrivo a Varese, di Forza Italia c’erano solo macerie. Il senatore, con tanta pazienza e con i pochi che sono rimasti, ha messo in fila un percorso che, piaccia o meno, ha tenuto in piedi il partito, facendogli prendere (grazie a chi non ha mai smesso di lavorare sul territorio) una bella boccata d’ossigeno (in coabitazione con altre formazioni politiche) alle ultime amministrative. Numeri che forse hanno illuso un po’ tutti quei forzisti che a Varese vengono di tanto in tanto.

Sta di fatto che all’alba delle candidature la posizione della sezione inviata al nazionale è stata quella di appoggiare una candidatura di Caliendo, senza specificare dove, ma in una posizione importante seppur non sicura. Risultato: il partito ha puntato su altri capilista e il senatore, capita l’antifona, si è sfilato dal gioco al massacro. E alla luce di questo, il passo successivo che potrebbe annunciare questa sera, è quello di mollare la guida del partito in provincia di Varese. Scelta che se confermata lascerebbe un vuoto in un momento decisivo e che, in prima battuta, verrà riempito dal vicecommissario Giuseppe Taldone.