“Cara Sorella”: Coop dedica un corto alle lavoratrici del calzaturificio Borri di Busto

BUSTO ARSIZIO – Dopo il monumento, un documentario: Coop Lombardia riserva un nuovo omaggio alle donne lavoratrici del Calzaturificio Borri, la storica fabbrica in attesa di riqualificazione al fianco della quale è stato realizzato il secondo supermercato del gruppo a Busto Arsizio. Stavolta è un “corto” della durata di sei minuti circa, che racconta la storia di una ex lavoratrice che in un’immaginaria lettera ricorda la vita di quando erano bambine e il lavoro nei capannoni di viale Duca d’Aosta. «C’è una vicinanza di valori tra le operaie di allora e la nostra cooperativa» sottolinea il presidente di Coop Lombardia, il bustocco Daniele Ferrè. Il documentario è stato presentato in anteprima al teatro San Giovanni Bosco di Busto.

Il corto

L’opera artistica si intitola “Cara Sorella” ed è stata ideata dalla giornalista e fotografa Silvia Amodio, con la co-regia di Alvaro Lanciai. Al centro del cortometraggio c’è la condizione del lavoro femminile durante il ventennio fascista, anni in cui le donne erano costrette ad andare in fabbrica anche da bambine, spesso camminando per chilometri per raggiungere il luogo di lavoro per affrontare turni massacranti, in condizioni di lavoro non sempre salubri, tra utilizzo di solventi dannosi per la salute e presenza di amianto. Il calzaturificio Borri di Busto Arsizio, attivo dal 1892 al 1991, all’inizio del Novecento produceva 500 paia di scarpe al giorno e dava lavoro a circa 200 persone. In piena attività negli anni Sessanta contava oltre 600 lavoratori.

Vicinanza fisica e ideale

Il negozio Coop si trova proprio adiacente alla fabbrica che è in attesa di essere riqualificata. «Le lavoratrici di Busto Arsizio sono passate alla storia della Resistenza cittadina per aver organizzato una manifestazione nel marzo del 1944 – ha ricordato Daniele Ferrè, presidente di Coop Lombardia – dopo tre giorni di proteste, ottennero la liberazione di una di loro, arrestata per rappresaglia dopo uno sciopero. A loro è dedicata la statua situata nel punto vendita in viale Duca d’Aosta, a opera dell’architetto Nicola Marinello». Monumento che era stato inaugurato in occasione del secondo “compleanno” del punto vendita Coop, oggetto di una lunga controversia con il Comune, e in particolare con il sindaco Antonelli, che è ormai approdata nelle aule di tribunale. Fondamentale per la realizzazione del cortometraggio è stato lo spunto preso dal libro di Nicoletta Bigatti “L’altra Fatica”, una raccolta di testimonianze sul lavoro femminile nelle fabbriche dell’Alto milanese, tra il 1922 e il 1943, quando non di rado le bambine iniziavano a lavorare anche a soli 9-10 anni.

Coop posa a Busto il monumento dedicato alle lavoratrici dell’ex Borri

busto arsizio coop documentario – MALPENSA24