Baby gang, il sindaco Colombo: «La petizione vuole screditare Cardano»

Cardano sindaco maurizio colombo

CARDANO AL CAMPO – «Strumentalizzazione politica?». Questa la domanda che si pone il sindaco Maurizio Colombo insieme alla maggioranza. L’allarme baby gang a Cardano al Campo è passata al vaglio dell’ultimo consiglio comunale attraverso una petizione firmata da oltre 170 genitori, che hanno puntato i riflettori sugli episodi di bullismo, intimidazione, vandalismo e microdelinquenza nei confronti dei loro coetanei da parte di un piccolo gruppo di preadolescenti. Una petizione respinta dall’amministrazione comunale: ora il primo cittadino spiega i motivi, elencando le attività che sono state già messe in campo per contrastare il disagio giovanile. E facendo intendere un tentativo di strumentalizzazione politica: «Ci chiediamo, ancora oggi, come mai preoccuparsi di sponsorizzare una petizione che scredita il territorio e l’ambiente scolastico. Anziché rivolgersi, come vuole una sana collaborazione, direttamente agli enti competenti che lavorano da tempo su quanto lamentato e richiesto».

Il testo

Ecco il testo integrale del centrodestra, che spiega le motivazioni che hanno portato a respingere la petizioni e tutte le attività messe in campo fino a oggi:

L’Amministrazione di Cardano al Campo condivide che il disagio giovanile sia un fenomeno dilagante nella società attuale, che ha visto negli ultimi anni un’evoluzione costante e preoccupante, oltre che una diffusione sociale generalizzata nella fascia d’età di pre-adolescenti, adolescenti e giovani.

La recente relazione tecnica redatta nel 2021 dal tavolo di Coordinamento promosso dal Ministero per le Politiche Giovanili in collaborazione con il Ministero per le Pari Opportunità, della Salute, dell’Istruzione, del Lavoro  e delle Politiche Sociali, evidenzia un quadro generale piuttosto preoccupante.

Il Comune di Cardano al Campo si inserisce in questo contesto generale, che purtroppo rileva le stesse problematiche emergenti.

Le azioni messe in campo dal Comune , da sempre sensibile alle tematiche giovanili, fin dal 2005, sono state diverse, si sono susseguire negli anni e hanno contraddistinto la storia della nostra comunità. Siamo stati il primo Comune ad attivare il GRT “Gruppo di Rete Territoriale”, composto dal servizio sociale,  parrocchia, società sportive , associazioni, asilo nido, istituto scolastico scuola paritaria, enti del terzo settore, che ci ha permesso di essere al passo nella rimodulazione delle varie progettualità attivate su vari livelli per i ragazzi, perché convinti che questo tema lo si deve affrontare con la collaborazione di tutti gli enti educanti del territorio.

Abbiamo supportato il nostro istituto scolastico con interventi educativi sia in orario scolastico sia in orario extra scolastico cercando di coltivare le interazioni tra pari, di prevenire comportamenti tendenti alla devianza, per favorire così la crescita delle responsabilità sociali creando e sostenendo con convinzione il progetto “Cardaland”, che successivamente si è evoluto in “Spazio-Z”, inserito nel complesso delle progettualità del Piano  Diritto allo Studio.

Oltre a tutto ciò, c’è l’affiancamento quotidiano dei nostri servizi sociali, che all’interno del proprio ruolo, promuovono interventi per il benessere del singolo, delle famiglie e quindi della comunità.

L’Amministrazione Comunale provvederà ad inviare una risposta completa alla petizione per chiarire la situazione del nostro territorio , ribadendo fermamente di lavorare per l’inclusività per quelle famiglie che vertono in una situazione di disagio sociale.

Siamo fortemente delusi, e ancora oggi dubbiosi su cosa la petizione chieda veramente con la frase  “Un segnale forte ed inequivocabile” , forse si sottintende quanto richiesto nel primo documento trasmesso e letto dalle famiglie per raccogliere le firme,  poi però modificato poco prima della raccolta di quest’ultime?

Le punizioni per alcuni possono anche diventare un premio, per altri un ulteriore rifiuto, un allontanamento, che peggiora le situazioni di ansia e di inadeguatezza che un adolescente può avere, soprattutto quando la propria situazione diviene oggetto di articoli di giornale, dove i riferimenti alle persone sono chiari per tutti.

Le regole anche quelle di comportamento, sono essenziali, ma debbono essere finalizzate ad includere non, al contrario, escludere. Se manca un canale di comunicazione educativa che parte in primis da ogni famiglia, non c’è contenuto che possa essere trasmesso.

A riprova della sensibilità dell’Amministrazione Colombo alle tematiche giovanili è stato richiesto di introdurre anche a Cardano nell’autunno  2021 il Fed (Festival dell’Educazione) , dal titolo  “Per una comunità che si educa in profondità”, che ha previsto, dopo la giornata dedicata ai ragazzi , la prima serata rivolta ai genitori per aiutarli a capire cosa è cambiato tra la nostra adolescenza e quella invece che si  trovano a vivere i nostri ragazzi in questo tempo …… nonostante tutte le difficoltà imposte dalla pandemia.

Un’ altra serata sul tema adolescenziale, si è tenuta il 25 maggio scorso, presso la sala consiliare, un primo incontro formativo dedicato agli adulti, a cui seguiranno altri due incontri tenuti da professori esperti dell’Università “Bicocca” di Milano e da un Giudice Onorario del Tribunale per i Minorenni di Milano.

Per noi piena disponibilità, come chiaramente sottolineata nella risposta alla petizione, ad una condivisione delle situazioni, collaborazione costruttiva di interventi, nel rispetto dei ruoli  di competenza.

Ci chiediamo ancora oggi come mai preoccuparsi di sponsorizzare una petizione che scredita il territorio e l’ambiente scolastico, anziché rivolgersi , come vuole una sana collaborazione, direttamente agli enti competenti, che lavorano da tempo su quanto lamentato e richiesto.

Strumentalizzazione politica? Lo lasciamo valutare alla cittadinanza.

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