CARDANO AL CAMPO – Non è soltanto un cavillo nel regolamento ad aver salvato l’assessore Meri Suriano (Fratelli d’Italia) dalla mozione di sfiducia presentata dall’opposizione sul tema delle baby gang presenti a Cardano al Campo. Il sindaco Maurizio Colombo dice di averle confermato la sua fiducia semplicemente perché si ritiene soddisfatto del lavoro che il suo delegato all’Istruzione e alle Attività produttive sta mettendo in atto per arginare il disagio giovanile sfociato nei mesi scorsi in episodi di bullismo e microcriminalità.
Piena fiducia
«Prescindendo dai regolamenti e dalle norme specifiche che non consentono la votazione di una mozione di sfiducia ad un assessore in consiglio comunale, ma rimane di stretta competenza del sindaco vorrei esprimere piena fiducia nell’operato dell’assessore Suriano», dice Colombo. E precisa: «Continua a dimostrare di non volersi sottrarre alle sue competenze e attribuzioni, tanto che insieme ai protagonisti dei Servizi Sociali stanno da tempo affrontando la questione sia da un punto di vista culturale che di mera educazione civica, proponendo iniziative di informazione della presa di coscienza del problema che ha trovato una forte accelerazione nel periodo pandemico e post pandemico».
Bullismo e microcriminalità
Il primo cittadino assicura che l’amministrazione non sta affatto sottovalutando «la problematica del disagio giovanile che sfocia in atti di bullismo e di micro-criminalità e che assume caratteristiche di urgenza e di particolare attenzione non solo nella realtà di Cardano, come facilmente deducibile leggendo i quotidiani fatti di cronaca dei giornali».
E’ dunque sua personale intenzione proporre, oltre a un rapido avvio del Gruppo di Rete Territoriale («voluto proprio dall’assessorato in questione»), di siglare accordi con associazioni nazionali che operano nel campo della diffusione della cultura della legalità in diversi ambiti. «Vogliamo in questo modo strutturare percorsi di educazione civica e incontri dedicati che facciano uscire allo scoperto questi temi con i giovani, in modo da contrastare in modo perentorio ogni degenerazione con strumenti educativi ad hoc».