Festa della musica a Cardano. Tomasini: «Momento d’unione sociale e culturale»

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CARDANO AL CAMPO – Strade, piazze, cortili, chiostri e luoghi solitamente non adibiti allo spettacolo, in un’ottica di collegamento sociale, ma anche unione fisica, culturale e simbolica. Si può riassumere così il senso più profondo della Festa della musica, che ieri, 20 giugno, ha ridato vita alle vie di Cardano al Campo la Cooperativa musicale La Filarmonica. Dopo un lungo periodo di stop, c’è aria di ripartenza, qui come altrove. E in occasione di oggi 21 giugno, solstizio d’estate, l’assessore alla Cultura Valter Tomasini ripercorre passo passo i motivi e gli obiettivi di questa giornata speciale per la musica, che dagli anni Ottanta – e poi Novanta in Italia – è diventata un appuntamento fisso per molte città. A esibirsi in città è stato un quartetto di clarinetti, con i musicisti Giuseppe Pugliese, Alberto Ferrazzi, Paola Buffa ed Elisabetta Magnaghi.

Di cosa si tratta

Questo tipo di evento rappresenta un appuntamento per celebrare il solstizio d’estate, come avviene «in più di 120 nazioni in tutto il mondo», racconta l’assessore. Infatti, la manifestazione nasce nel 1982, grazie all’iniziativa del ministero della Cultura francese, «come segno di una nuova politica musicale nel paese». Che cominciò a interessare diverse città in Italia a partire dai primi anni Novanta. «La città è sempre stato il suo principale scenario e tra le funzioni principali c’è quella di offrire, a soggetti diversi, i suoi luoghi da sempre identificativi della vita sociale, politica e culturale di una comunità». Gli obiettivi marcatamente sociali della Festa, si traducono «in un’idea di collegamento, di unione fisica, culturale e simbolica tra i luoghi delle città, la musica e la gente». Alla base, una celebrazione di ogni genere musicale, moderno o classico, «che mobilita scuole di musica, conservatori, associazioni, orchestre, corali, bande».

Il valore sociale

La Festa si svolge anche in ospedali e carceri, prosegue Tomasini, «e nei luoghi del disagio sociale dove la musica compie pienamente la sua funzione di integrazione e coesione sociale». Inoltre, «in quel giorno il ministero della Cultura apre alla Festa i luoghi d’arte e storici, consentendo, attraverso la musica, di diffondere la conoscenza del vasto patrimonio culturale italiano». E conclude: «La Festa della musica rappresenta un momento di forte aggregazione nel tessuto sociale italiano che rafforza i valori di cittadinanza a livello locale, migliorando e favorendo un rapporto positivo fra cittadini enti e amministrazioni. È stata osservata inoltre una grande adesione in Italia dei centri più piccoli, rivelando l’importanza per i Comuni di creare momenti di coesione e legame sociale».

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