Galimberti annuncia il bis: «Centrodestra in crisi per la nostra concretezza»

VARESE – Cinque anni: 21 giugno 2016 Davide Galimberti entrava a Palazzo Estense da sindaco. Oggi, 21 giugno 2021, il primo cittadino tira le somme del suo mandato, rilancia e annuncia di correre per tentare il bis del secondo mandato. Con un obiettivo: «Completare il processo avviato e restituire ai cittadini una Varese nuova e davvero cambiata». Una ricandidatura annunciata alla Schiranna, con alle spalle l’hub vaccinale: «Un’opera simbolo che oggi rappresenta la speranza di ripartenza e di ritorno a una vita normale dopo un anno e mezzo complicato e totalizzante».

1825 giorni di attività amministrativa

Sono 1825 i giorni da sindaco, ma Davide Galimberti, nell’annunciare la sua ricandidatura non sceglie l’elenco delel cose fatte e da fare, ma punta sulle emozioni vissute in questo primo mandato. «Abbiamo iniziato con una grande voglia di far uscire Varese dall’immobilismo – dice Galimberti – e in questi anni sono stati avviati una serie di interventi attesi da tempo, potenziamento dei servizi, rinnovo degli impianti sportivi e delle strutture scolastiche. Ma non voglio fare l’elenco delle cose fatte e di quelle in corso di realizzazione. Voglio invece raccontare alcune emozioni di questo primo mandato».

L’hub come luogo simbolo

«Alle mie spalle c’è l’hub vaccinale della Schiranna – continua – un’opera che rappresenta l’ultima fase dell’amministrazione, un intervento che ha visto collaborare tanti soggetti e rappresenta la speranza di ripartenza. E qui vogliamo rilanciare la nostra attività, il nostro impegno per consegnare ai varesini, nel 2026, una città profondamente rinnovata». Il sindaco parla di tante idee già state messe sul tavolo e che prenderanno corpo con l’arrivo dei soldi del Recovery. E auspica che «tutti coloro che parteciparanno alle elezioni mantengono uno stile corrette, e rispettoso e spero che vengano messi al centro i fatti e le idee».

Squadra allargata

«Ringrazio: la mia famiglia, perché sono stati cinque anni difficile più per loro che per me. Questo ultimo anno e mezzo è stato davvero totalizzante. Ringrazio la squadra di giunta e consiglio e fatta anche di tanti sostenitori che nel corso del mandato hanno dato tanti suggerimenti, idee e proposte. Cittadini che magari non hanno nulla a che vedere con la politica diretta, ma hanno voluto dare il proprio contributo alla crescita della città e della vita amministrativa».

Ricandidatura non scontata

«Sono stati cinque anni intensi e straordinari, durante i quali mi sono posto l’interrogativo sulla mia ricandidatura, ponderanno gli onori ma anche gli oneri che i sindaci si caricano sulla spalle. E su questo mi sono confrontato con la mia squadra e insieme abbiamo deciso di proseguire nell’alveo del progetto avviato. E avere l’appoggio di chi mi è stato vicino rappresenta un ulteriore dettaglio di solidità. Una forza che tornerà molto utile per portare avanti i progetti avviati e quelli sul tavolo».

La crisi del centrodestra

Galimberti dà un occhio anche nell’altra metà campo, quella del centrodestra. «Anche se per abitudine non mi inserisco nel dibattito di altri schieramenti. E’ però indubbio che il centrodestra varesino è in difficoltà come non mai. Per una ragione: l’attività amministrativa di questi cinque anni non è stata fatta di slogan e promesse non realizzata, ma di fatti concreti che sono sotto gli occhi della gente. E questo approccio va oltre gli schieramenti. Ogni giorno incontro pentiti di non averci votato nel 2016 e lo faranno adesso».

Partiti in un modo arrivati in un altro

Sul centrosinistra e sui cambiamenti, anche travagliati che hanno caratterizzato il primo mandato Galimberti: «Ci sono stati, ma non solo a Varese. Molto è cambiato anche a livello nazionale. E i prossimi saranno cinque anni diversi rispetto ai cinque appena trascorsi e quindi gli elementi di partenza non potevano che essere diversi. Nel 206 abbiamo iniziato un percorso di cambiamento, anche nelle collaocazioni politiche, molti ambiti moderati hanno fatto scelte diverse. E quindi la nuova coalizione che mi sosterrà nei prossimi cinque anni tiene conto di questi cambiamenti».