Il primo Centro dell’innovazione digitale in Italia potrebbe nascere a Varese

VARESE – Potrebbe nascere a Varese il primo Centro dell’innovazione digitale della penisola. Il tema è stato al centro di un incontro a Palazzo Estense, in cui il sindaco Davide Galimberti e il presidente del consiglio comunale Stefano Malerba si sono confrontati con i rappresentanti del più prestigioso “Acceleratore di Innovazione Digitale” in Europa, StartupBootcamp. Una realtà rappresentata dal fondatore della filiale italiana, Nazareno Mengoni, e dal consulente strategico Dante D’Angelo.

Un modello innovativo

Oggetto dell’incontro la valutazione del piano di fattibilità, da un punto di vista infrastrutturale, imprenditoriale e socio-culturale, per la creazione a Varese del primo Centro dell’innovazione digitale (City Innovation Hub), i cui programmi iniziali verteranno sui temi primari raccomandati dal Recovery Fund Europeo, vale a dire smart city, sostenibilità e trasformazione digitale. «Desideriamo creare un modello unico ed innovativo – spiega il sindaco Davide Galimberti – che unisca la formazione per i nostri giovani e gli studi ai servizi per le imprese, all’innovazione delle start up. Immaginiamo un polo di innovazione unico a livello nazionale, un punto di osservazione privilegiato sul futuro, sulle nuove tendenze del mondo del lavoro, sullo sviluppo tecnologico e su come la trasformazione digitale agisce sul contesto sociale ed internazionale».

Il network delle start up

«Siamo molto felici di questa opportunità – commenta Nazareno Mengoni, founder di StartUpBootcamp – è stato un onore poterci confrontare con il sindaco ed il suo team, in un comune importante come quello di Varese, sulla possibilità di innovare con chi come noi del digitale ha fatto un modello di business globale. Ci interessa dare vita ad iniziative che aiutino le aziende del futuro, nei nostri territori e con l’arte del saper fare che caratterizza le nostre aziende». Fondata nel 2010, Startupbootcamp è il più grande network europeo di accelerazione di start up su specifici settori – servizi finanziari, energia, salute, moda – attivo con oltre 20 programmi in Europa, America, Asia, Australia, Medio Oriente e Sud Africa. Più di 20mila le candidature analizzate ogni anno, da cui vengono selezionate le migliori 200 che si aggiungono al portafoglio di più di 1.100 start up accelerate e partecipate ad oggi e con cui collaborano le più grandi aziende globali in tutti i settori di attività.

Formazione, innovazione e lavoro

«Investiamo nei giovani, nelle buone idee e in ciò che crediamo possa portare un valore tangibile nella vita di tutti i giorni, per le persone e le imprese – aggiunge Stefano Malerba – la trasformazione digitale sta portando enormi cambiamenti nei processi e nei modelli e dobbiamo saper cogliere le opportunità che questo genera, per continuare a creare opportunità di lavoro e crescita generazionale nella nostra città». Il consulente strategico Dante D’Angelo ha spiegato che il modello del City Innovation Hub ambisce ad essere un centro di sviluppo del pensiero, dove potranno convivere formazione, innovazione e imprenditoria. «Desideriamo aiutare la municipalità locale nel produrre cultura attraverso nuovi modelli educativi e di business e guidare la trasformazione digitale, con il Digital Transformation Lab delle aziende, sviluppando competenze uniche e distintive nei nostri giovani, in un’ottica di trasformazione stessa del rapporto giovani-imprese, con lo Start-up Accelerator Center».