Sconto benzina, la Regione chiede all’Ambasciata rilevazioni più precise

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VARESE – Il Consiglio regionale della Lombardia richiama con decisione l’Ambasciata italiana in Svizzera in merito allo sconto benzina. Una mozione urgente presentata dalla vicepresidente del consiglio, la varesina Francesca Brianza (Lega), è stata approvata in modo bipartisan dall’aula nella seduta di oggi, martedì 8 febbraio. La Regione chiede che vengano praticate rilevazioni dei prezzi dei carburanti più accurate, puntuali e realmente rappresentative della situazione. Un tema che tocca da vicino le province di confine come Varese.

Rilevazioni imprecise

«Le rilevazioni effettuate dall’Ambasciata in queste ultime settimane – spiegano Francesca Brianza e il presidente del consiglio regionale Alessandro Fermi – si sono rivelate parziali, imprecise e lacunose e non restituiscono un quadro realistico dei prezzi del carburante oltre confine, che in realtà risultano essere molto più convenienti di quelli praticati in Italia. Questo si è tradotto purtroppo in uno sconto limitato e nel ritorno delle code di automobilisti ai distributori svizzeri, con grave danno per le attività situate in territorio italiano». Secondo le rilevazioni del Ministero della Transizione Ecologica, il prezzo della benzina verde in modalità self è salito a 1,819 euro al litro, con +2,26 centesimi rispetto alla settimana precedente e +2,33 centesimi per il diesel che raggiunge 1,690 euro al litro: prezzi mai così alti rispettivamente da ottobre 2012 e marzo 2013.

Un tema sentito dai gestori

«Nella Confederazione – continuano Brianza e Fermi – ci sono centinaia di distributori di benzina: prenderne a campione solo otto è estremamente limitante e fuorviante, tanto più se due di questi, quelli di Bellinzona e Melide, sono ubicati in territori non propriamente vicini al confine. Lo sconto benzina esiste dal 1999 e negli anni ha salvato dal fallimento tante famiglie che gestivano distributori di carburanti, oltre a tutelare i consumatori che hanno potuto godere di prezzi più equi. Una corretta rilevazione dei prezzi è fondamentale anche per limitare il fenomeno del cosiddetto pendolarismo del pieno». Sul tema si battono da mesi i gestori: la Confesercenti di Varese già a dicembre sottolineava l’urgenza di rilevazioni più puntuali a favore di uno sconto più alto dell’attuale, che è di soli 2 centesimi, circostanza che ha limitato fin qui anche i download dell’app per lo sconto. «In un momento così difficile per tutti e con i prezzi alla pompa che galoppano è necessario che l’Ambasciata svolga quanto di sua competenza con la massima attenzione e serietà – concludono Brianza e Fermi – nessuno può permettersi di agire con superficialità a spese dei cittadini lombardi».

Astuti sottolinea lo squilibrio dei prezzi

Sul tema interviene anche il consigliere varesino del Partito Democratico Samuele Astuti. «La mozione urgente – dice – nasce da due sedute della Commissione Bilancio chieste dal Pd per fare luce sulle evidenti e preoccupanti anomalie del prezzo del carburante sui territori di confine. È un bene che maggioranza e opposizione abbiano fatto fronte comune su questo tema, attivandosi almeno per chiedere un monitoraggio più frequente dei prezzi nelle fasce di confine, da cui dipende lo sconto benzina». Secondo Astuti bisogna rendere nuovamente vantaggiosa e attrattiva l’app per lo sconto benzina. «Al momento è stata scaricata da circa 25mila utenti sulle province di Como, Sondrio e Varese, a fronte di un costo di 200mila euro per la sua realizzazione. Sarebbe un passo avanti per proteggere i consumatori e gli esercenti». Ma il consigliere dem insiste anche su un altro punto in tema di carburante. «Regione Lombardia non affronta il nodo della differenza di prezzi interna alla provincia di Varese. Una situazione iniqua che costa cara ai cittadini e al cui riguardo mi chiedo: cosa intende fare Regione Lombardia?»