Caro affitti, mozione del Pd in consiglio a Varese. «Agire a favore degli studenti»

La sede del Pd di Varese

VARESE – Una mozione scritta dai Giovani Democratici di Varese sul tema del caro affitti sarà portata in consiglio comunale dai consiglieri Pd Matteo Capriolo, Luca Battistella, Giulia Mazzitelli e Giacomo Fisco. Obiettivo chiedere agli organi superiori di agire urgentemente e strutturalmente sulle politiche abitative e non solo.

Mozione dopo le proteste

La mozione fa seguito alle note proteste contro il caro affitti partite da Milano. «Non possiamo accettare il paternalismo della destra – dice il segretario cittadino dei Gd Varese Riccardo Tomaiuoli – ci danno dei fannulloni e dei viziati, ma è negare la complessità del problema. Gli studentati di Regione Lombardia coprono a malapena il 4% dei fuorisede della nostra regione. Non possiamo lasciare inascoltato il disagio di una generazione, vogliamo riconquistare il nostro futuro». La mozione sarà portata nell’assise civica con lo scopo di sollecitare un confronto tra le istituzioni nazionali e regionali e l’Università dell’Insubria per rispondere alle esigenze dei giovani di Varese e provincia.

Il nodo trasporti

Il consigliere Matteo Capriolo pone l’accento sugli interventi posti in atto dall’amministrazione in questi anni, tra il progetto dello studentato diffuso di Biumo e l’acquisto da parte dell’Università dell’Insubria dell’ormai ex City Hotel, ma rimarca il tema dei collegamenti. «Varese è un modello, grazie alle scelte compiute 4 anni fa. Se i treni impiegassero 30 minuti ad arrivare a Milano, non sarebbe un problema abitare a Varese ed anzi risulterebbe molto attrattiva». Quindi il capogruppo del Pd in consiglio Giacomo Fisco. «Tra i manifestanti che hanno piantato la tenda c’è un ragazzo di Carnago. Per curiosità ho guardato su Google Maps quanto ci metterebbe se, come chiedono dal centrodestra, dovesse fare il pendolare: sono quasi 2 ore ad andare e altre 2 a tornare. Non è una via percorribile».

Non solo studenti

La questione però non si riduce solo agli studenti, ma anche ai giovani lavoratori. «Io sono docente a tempo determinato e per questo, nonostante una laurea ed un lavoro alle spalle, mi è impossibile progettare il mio futuro – sostiene la consigliera Giulia Mazzitelli – siamo sempre più precari, come si può ignorare le istanze di tanti ragazzi e ragazze che nonostante i sacrifici non possono costruirsi un futuro?».