Casciago, attaccata su Fb per aver raccontato i giorni in cui ha avuto il Covid

CASCIAGO – Ha raccontato la sua positività al Covid su Facebook: i sintomi e la convivenza con la malattia: da quando ha scoperto di essere positiva al virus a come è stata di fatto salvata dalla cura di un medico. E per questo è stata attaccata e accusata di voler farsi pubblicità. Ma Pamela Pini lo dice chiaramente: «Ho solo voluto raccontare la mia esperienza attraverso un mezzo potente come Facebook, perché avere il Covid non è una vergogna e perché magari la mia esperienza può essere d’aiuto a qualcuno».

E’ una testimonianza piuttosto forte quella di Pamela Pini, la quale nei post ricorda i momenti più drammatici della malattia, ma anche le emozioni belle di quando il medico, «un angelo che mi ha salvato», dopo avergli prescritto la cura l’ha anche rassicurata dicendole, dopo qualche giorno, che il peggio era ormai alle spalle. Una testimonianza quella di Pamela Pini che non vuole assolutamente entrare nel merito della querelle con i negazionisti o con coloro che tendono a sminuire la pericolosità del virus, ma che fa riflettere su ciò che, in alcuni soggetti, può provocare il Covid.

L’inizio dell’incubo

Quando ho messo una mia foto con scritto passerà. Sono stata accusata di aver pubblicizzato il mio essere positiva al covid come se fosse una vergogna…

Febbre sempre alta 39/40 dolori fortissimi ai polmoni in crescendo, mancanza di forze, stanchezza infinita, dolori articolari e muscolari, fortissimo mal di testa e sensazione di non farcela. Il mio corpo non riesce a reagire. Dopo vari messaggi e telefonate al medico di base nessuno viene a visitarmi. Al 112 mi dicono mi parlare con il medico di base perché la saturazione è ancora buona. Finalmente grazie a degli amici viene un medico con dispositivi di sicurezza che lavora a Malpensa. Broncopolmonite. Mi cambia la terapia. Da protocollo dopo 3 giorni di febbre alta la terapia è cortisone, eparina, antibiotico, vitamina c e per finire antistaminico. Questa è la terapia che vi devono prescrivere nel caso qualcuno dovesse trovarsi in questa situazione. Non fidatevi quando vi dicono di stare tranquilli. Io sto tranquilla quando sono alle terme, al mare, al lago non quando sono allettata e sento di non avere più le forze.

Fuori dal tunnel

Prima notte senza febbre dopo una settimana di delirio. Avete mai fatto un incidente che avrebbe potuto essere mortale? Quando scendi dalla macchina ti tremano le gambe, piangi un po’ per la felicità perché ti rendi conto di essere ancora vivo, un po’ per la paura e lo spavento perché senti che avresti potuto morire. A me è successo ed così che mi sento di nuovo…

Ho bisogno di ringraziare pubblicamente il dottor Stamezzi Andrea perché penso che mi abbia salvato la vita. Ho trovato il mio ennesimo angelo custode. Prima di uscire l’altro giorno mi ha fatto una carezza e mi ha detto “il peggio e’ passato, Pamela siamo solo all’inizio della battaglia ma l’abbiamo preso in tempo, l’aiuterò a stare meglio si fidi di me”. Cosi’ e’ stato. Il dottore mi chiama 3/4 volte al giorno per monitorarmi. Per cui non esitate a chiamarlo in caso di necessità non aspettate che sia troppo tardi. Devo ringraziare la mia maestra Rita che ha insistito nel farmi visitare, la mia dottoressa Roberta Gerola e i miei amici che mi hanno mandato il dottore a casa.

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