Consiglio sciolto a Legnano, udienza in Consiglio di Stato sul ricorso Lega

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LEGNANO – Si è svolta oggi, giovedì 12 settembre, al Consiglio di Stato l’udienza collegiale sul ricorso presentato dalla Lega contro la sospensione del Consiglio comunale cittadino. Lo scorso 11 luglio il TAR  della Lombardia aveva sospeso la surroga dei consiglieri dimissionari, facendo decadere il Consiglio. Contro tale decisione, la sezione cittadina del Carroccio ha presentato il ricorso preso in esame oggi dal supremo organo di giustizia amministrativa, che ha sede a Roma. I ricorrenti hanno sostenuto che è ancora possibile impugnare davanti al TAR del Lazio il decreto datato 30 luglio con cui il presidente della Repubblica ha sciolto il Consiglio; per contro il Comitato Legalità, formato da oppositori e fuoriusciti dalla maggioranza di centrodestra e rappresentato dal costituzionalista Valerio Onida e dall’avvocato Alberto Fedeli, ha insistito sulla improcedibilità dell’appello proposto, proprio a seguito del sopravvenuto decreto presidenziale. I giudici di Palazzo Spada (nella foto in alto) si sono riservati di prendere la loro decisione a giorni.

Un lungo contenzioso che appare privo di effetti

Qualunque sia l’esito del lungo procedimento amministrativo, la sorte del Consiglio comunale legnanese appare segnata. Infatti, se anche fosse accolto il ricorso della Lega, gli eventi nel frattempo hanno portato, come accennato, allo scioglimento del Consiglio per mano del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, «a causa – si legge nel testo del dpr – della riduzione dell’organo assembleare, per impossibilità di surroga, a meno della metà dei componenti». Peraltro, l’ex ministro degli Interni Matteo Salvini, pure segretario dello stesso partito che ha presentato il ricorso, in una relazione firmata sei giorni prima del decreto firmato da Mattarella, riconosceva che «ricorrono gli estremi per far luogo allo scioglimento» dell’assemblea cittadina, come già proposto dal prefetto di Milano il 12 luglio. L’impugnazione della surroga, a detta dei costituzionalisti, non ha nulla a che vedere con il decreto presidenziale, trattandosi di due procedure separate e autonome l’una dall’altra: pertanto, il ricorso al Consiglio di Stato è inutile, dal momento che non può in alcun caso annullare lo scioglimento del Consiglio.

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