Dalle opere allo scontro. Casorate Aperta: «La maggioranza insinua e non risponde»

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CASORATE SEMPIONE – «Finalmente si è mostrata per quello che è: una maggioranza che non accetta il confronto dialettico corretto ma porta le discussioni sul piano personale, una maggioranza che insinua e non risponde, una maggioranza che non tiene conto dei cittadini e zittisce chi ha un’opinione non conforme». Casorate Aperta al veleno. Il consiglio comunale di mercoledì, 27 luglio, non ha risparmiato accesi botta e risposta. A partire dalla discussione sulle opere pubbliche previste per il 2021 e che invece slitteranno al 2022 (come gli interventi legati al centro Alzheimer, l’acquisizione dei terreni per l’ampliamento del cimitero e la riqualificazione di piazza Mazzini), la discussione si è allargata, toccando più punti. Come manutenzioni, operazioni in corso ed eventuali piani strategici. Non senza scintille.

Il «fallimento» delle promesse elettorali

Ora la minoranza torna alla carica. E lo fa citando il primo cittadino Dimitri Cassani. «“Voi dovete vigilare”, ammoniva il sindaco nel rispondere alla nostra interrogazione – dice ora Casorate Aperta – uscendo dal contesto delle domande rivoltegli e imboccando un sentiero a lui più noto, quello della lezioncina da impartire dall’alto del suo scranno». Ma aldilà della stoccata, «quando ai punti successivi abbiamo iniziato a porre domande anche specifiche – nell’ottica appunto di vigilare sull’operato dell’amministrazione – sindaco e assessori hanno dapprima estrapolato dalle domande solo ciò che poteva essere di loro interesse, poi divagato, e infine lasciato la domanda aperta». Un modo per dire che «è gravissimo non averci risposto riguardo alle opere pubbliche». Ma anche a quello sullo «stato delle manutenzioni in essere e di quello delle verifiche di sicurezza sulle opere completate e in esecuzione». Così come «non hanno saputo definire un piano strategico per le opere di urbanizzazione alternative al centro Alzheimer». Non solo, «ancora più grave, come se non bastasse, i continui tentativi di provocazione». Dopo solo un anno, le promesse elettorali «sono già fallite, tutte».

Il centro Alzheimer

L’accento viene messa in particolare sul centro Alzheimer. «Il bilancio costruito attorno ad un’opera privata – prosegue Casorate Aperta – viene costantemente ritoccato a causa dei ritardi». Un progetto «che veniva dato per fatto già due anni fa». In aula, il vicesindaco delegato alla partita Carlo Demolli, «ha detto che se non si riusciranno a fare le opere che hanno connesso al centro Alzheimer, se ne prenderà la responsabilità: menomale che lo ha detto in diretta streaming», affondano i civici d’opposizione.

«Oro in rigiro delle parole»

Chiude la piccata sull’intervento del capogruppo di maggioranza Ruben Taiano, che viene definito – tagliente – come quello di «maggior spessore». E aggiungono: «Ha tenuto a precisare che il regolamento prevede “domande, risposte e contro domande, punto”. E che “non ci mettiamo qua e ognuno fa tutte le domande che vuole”». Immediata la presa di posizione: «Ora, eccetto l’evidente contraddizione, il regolamento prevede che a ogni punto ci sia una discussione, che per sua natura implica uno scambio di domande, risposte e argomentazioni». Fino ad arrivare «all’apice del climax, raggiunto nello sbeffeggiare l’opinione altrui con un bel “e qui si va avanti con tutto un secondo me, secondo me, secondo me… attenetevi al punto dell’ordine del giorno”». Che la minoranza non ha digerito: «È del tutto evidente che all’attuale amministrazione non interessi l’opinione altrui, ma mai ci saremmo aspettati che lo palesassero così teatralmente in una seduta di consiglio comunale e che lo facesse proprio il loro capogruppo». Tra il serio e il faceto, le conclusioni: «Siamo nel bel mezzo delle Olimpiadi: se rigirare le parole fosse uno sport olimpico, cara amministrazione, sareste medaglia d’oro».

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