Cassani, ultimatum ai Sinti prima dello sgombero: «Grazie a Salvini ora posso procedere»

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GALLARATE – Appare confortato e sempre più deciso ad andare fino in fondo il sindaco di Gallarate Andrea Cassani al termine dell’incontro avvenuto oggi, 6 settembre, in Villa Recalcati a Varese con il prefetto Enrico Ricci. Sul tavolo lo sgombero del campo sinti di via Lazzaretto, un’ipotesi che – a giudicare dalle dichiarazioni a caldo del primo cittadino al termine della riunione in prefettura – non è più una eventualità, ma una certezza.

Cassani, cosa avete deciso insieme al prefetto?
«Abbiamo analizzato le nuove direttive del ministero dell’Interno che rendono più semplice procedere con gli sgomberi, anche dei campi nomadi. Ora stiamo valutando insieme alla prefettura quando procedere con lo sgombero di via Lazzaretto, anche se per quanto mi riguarda il conto alla rovescia è già iniziato da tempo».

Quando sarà lo sgombero?
«Siccome la gente scrive sui muri che sono fascista, razzista e cattivo, voglio fare l’ultimo tentativo per dimostrare che alla fine sono anche comprensivo nei confronti di queste persone che in questi mesi hanno ascoltato consigli da tutti, tranne che dal sottoscritto»

Quale sarebbe?
«E l’ultimo consiglio che mi sento di dare a loro, poi non vengano più da me a lamentarsi. Se scelgono di andarsene ora non rischiano di trovarsi tra uno o due mesi senza roulotte, senza macchina e senza che il Comune faccia niente per loro. Chiedano pure ai loro avvocati qual è il rischio che corrono in base alle attuale leggi, sentenze e direttive ministeriali».

Francamente non credo proprio che l’ascolteranno.
«Nessun problema. Se andiamo avanti di questo passo sarò costretto a dare esecuzione allo sgombero e il Comune si approprierà di tutto quello che c’è sopra il terreno di via Lazzaretto. Oltretutto non siamo nemmeno tenuti a fare praticamente nulla per loro e, devo dire, mi sembra pure corretto. Era del tutto assurdo che dovessimo pure garantire loro un alloggio dopo anni di abusivismo e illegalità. Era quello che prevedeva la direttiva Minniti. Ma grazie a Salvini e al capo di Gabinetto Matteo Piantedosi ora le cose sono finalmente cambiate».

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