Gallarate, incontro Cassani-prefetto per lo sgombero dei Sinti

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GALLARATE – Oggi pomeriggio, 5 settembre, il sindaco di Gallarate Andrea Cassani è atteso a Villa Recalcati nell’ufficio del prefetto Enrico Ricci. L’incontro è dedicato allo sgombero del campo Sinti di via Lazzaretto, un passo obbligato dopo gli abusi edilizi  accertati a inizio agosto dalla polizia locale. Dopo un mese di tregua, lo spettro delle ruspe torna dunque ad aleggiare sopra le roulotte di Cedrate. La circolare emessa pochi giorni fa dal Viminale sembra ora dare al primo cittadino di Gallarate gli strumenti che attendeva per entrare in azione.

La tregua d’agosto

Era stato proprio il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, a consigliare a Cassani di posticipare i suoi propositi dopo la modifica della direttiva Minniti che prevedeva l’obbligo per i Comuni, intenzionati a sgomberare un campo abusivo, di garantire una soluzione abitativa alternativa a bambini, madri, disabili e anziani. Lo rese noto proprio il sindaco poche ore dopo l’incontro con Salvini a Nerviano.  Se si fosse proceduto a inizio agosto, infatti, secondo i calcoli di Palazzo Borghi si sarebbero dovuti trovare una ventina di alloggi, o comunque il Tribunale dei minori avrebbe potuto imporre al Comune di farsi carico di una quarantina di minori, per un costo annuale di 1,5 milioni di euro. Una cifra esorbitante, che Gallarate naturalmente non ha in cassa.

Ma ora è cambiato tutto

La circolare firmata dal capo di Gabinetto Matteo Piantedosi, e inviata nei giorni scorsi a tutti i prefetti d’Italia, ha rimodulato i parametri per rientrare nell’assistenza comunale, posticipando peraltro gli accertamenti relativi da compiere in un momento successivo allo sgombero. Anche per quanto riguarda i minori e la tutela delle fasce deboli, è cambiato tutto.  «I Servizi sociali – si legge – devono intervenire solo se c’è il fondato motivo di ritenere che questi soggetti siano privi della possibilità di soddisfare, autonomamente o attraverso il sostegno dei parenti, le prioritarie esigenze conseguenti alla loro condizione». Se si considera che l’amministrazione comunale ha più volte sottolineato lo stato di non indigenza della stragrande maggioranza dei Sinti di Gallarate, lo sgombero a questo punto potrebbe davvero essere molto più agevole rispetto a un mese fa.

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