Cent’anni di carattere: Argia Galante festeggiata dal sindaco di Cassano

CASSANO MAGNAGO – I cento anni di Argia Galante, il “generale” di casa. «Ho sempre lavorato, non ho mai perso un giorno» ammette la signora, che per tanti anni ha lavorato nel magazzino della ditta tessile Ismaele Orlandi. Uno dei suoi segreti? Non rinuncia mai ad un bicchierino di vino rosso frizzante a pranzo e a cena, magari pucciandoci dentro il pane, come da tradizione veneta. A festeggiarla è arrivato da Los Angeles anche il nipote Filippo, che vive in California e lavora nel settore del social media marketing.

La visita del sindaco

Il sindaco Nicola Poliseno, accompagnato dall’assessore alle politiche sociali Anna Lodrini, è andato a trovarla questa mattina nella sua abitazione di via San Pio X per portarle i fiori e gli auguri ufficiali a nome di tutta la città. «I nostri centenari sono tutti di origini venete» la curiosità rivelata dal primo cittadino, che è stato accolto da alcuni familiari della neo-centenaria, tra cui la figlia Doriana e i nipoti Luca e Filippo, quest’ultimo arrivato da Los Angeles (dove vive e lavora da quattro anni dopo un’esperienza universitaria alla UCLA) per trascorrere il periodo di vacanze in famiglia. Al sindaco non ha mancato di fare una raccomandazione: «Pensi alle buche e alle pozzanghere da sistemare…». Nonna Argia si riferiva ad una grande voragine piena d’acqua in una strada sterrata, privata, che si affaccia su via San Pio X, a poca distanza dal ponticello, e che costringe i pedoni a camminare per qualche metro sulla carreggiata stradale.

Lucidità e carattere

«Non prende nessuna medicina, solo le pastiglie per la pressione» rivela la figlia Doriana. A mezzogiorno e sera, poi, non manca mai un bicchierino di Bonarda. «E mia figlia è astemia – si stupisce la centenaria – com’è possibile? Non lo so». Oltre alla lucidità, anche tanto carattere! Originaria di Piazzola sul Brenta, in provincia di Padova, Argia Galante vive a Cassano Magnago dagli anni ’60. Da quarant’anni è vedova, dopo che il marito Bruno è deceduto per una malattia. Ha due figli (oltre a Doriana, anche Luigi, prematuramente scomparso), tre nipoti (Luca, Filippo e Manuela) e due pronipoti. Passerà il Natale a Gallarate, a casa di parenti acquisiti: «Vado dove mi portano». Sì, perché, rivela la figlia, «una delle sue “disperazioni” è di non poter più comandare» come una volta, quando era “il generale” di casa. E poi tanti ricordi di gioventù. Come il viaggio di nozze, tutto in giornata: «Da Piazzola a Vicenza in carrozza – racconta Argia – a mangiare da mia zia. Però il pollastro l’ho portato io…». E la casa «costruita anche con le mie mani, il sabato e la domenica».

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