Poliseno: «Le sagre aiutano a ripartire, non influenzano le attività di Cassano»

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CASSANO MAGNAGO – «Quello che sto notando è che non c’è ancora un assalto alle attività commerciali, in generale. Credo quindi che le sagre non influenzino le attività esistenti: sono due cose diverse». Sono le parole del sindaco Nicola Poliseno, che lo scorso 15 giugno ha convocato una Commissione straordinaria per discutere il caso della sospensione della sagra delle polpette a Cassano Magnago. Come noto, l’evento era in programma per il fine settimana dell’11-13 giugno, quando le restrizioni anti-Covid non avevano ancora concesso il via libera a questo tipo di manifestazioni. Fattore che non ha risparmiato polemiche, anche di natura politica. Due gli obiettivi dell’incontro in aula. Da un lato, «chiarire l’iter procedurale, che di fatto è stato eseguito in maniera corretta». Dall’altro, «fare alcune considerazioni personali sul valore che hanno – oggi più che mai – le sagre». E che, secondo il primo cittadino, non influenzano le attività presenti sul territorio.

Anche le sagre per ripartire

Tra le varie considerazioni, Poliseno ha posto l’accento sul momento di ripartenza concesso dalla zona bianca. Indubbiamente una boccata d’aria per chi ultimamente ha lavorato a singhiozzi. Come il settore dello spettacolo e degli eventi. «Le sagre, qui a Cassano, hanno una valenza molto popolare: coinvolgono i giovani e sono legate a numerose iniziative di intrattenimento. Dietro a questo, ci sono realtà alle quali bisogna dare attenzione, un mondo che per mesi si è fermato». La città – questa come le altre – ha pagato un prezzo salato e ora «programmiamo un ritorno alla normalità. Con proposte calmierate, certo, ma che permettano di riaccendere la voglia di stare insieme». Un quadro che include le sagre, come l’appuntamento con lo street food siciliano che prenderà vita all’Area feste questo weekend, 18-20 giugno. Di fatto, ha spiegato il sindaco, «non sto notando un assalto alle attività commerciali. La gente ha ancora un po’ di timore e magari preferisce stare all’aria aperta nei parchi o passeggiare: i ristoranti non stanno lavorando a pieno regime, per il momento». Un modo per dire che «non credo che siano le sagre a influenzare le attività esistenti». Anzi, «non erano un problema nemmeno prima. E oggi, queste iniziative cercano di svegliare un po’ dal clima che ci stiamo portando dietro dalla pandemia. Un ritorno progressivo alla normalità che può aiutare lo spirito delle persone».

Un iter «perfetto»

Una posizione che ha l’obiettivo preciso di «mettere un punto alla polemica nata intorno all’evento». E che ha coinvolto forze politiche, sia di minoranza che di maggioranza, ma anche organizzatori e Ascom. La Commissione è stata convocata «per chiarire alcuni aspetti dell’iter procedurale». E ha aggiunto: «Sono state fatte dichiarazioni non chiare. L’iter burocratico è stato seguito in maniera perfetta: la richiesta per l’evento è arrivata martedì 8 giugno, il 9 abbiamo risposto che non si poteva fare». Il risultato? «La polemica doveva essere chiusa lì. Anzi, non doveva nascere». Ha concluso così: «Mi è dispiaciuto per i toni usati, ma capisco le tensioni generali: ora chiudiamo la faccenda e pensiamo ai prossimi eventi».

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