GALLARATE – Fino a 373 domande accolte, per un importo complessivo che supera i 540mila euro. Ora ci sono numeri e cifre sui sostegni che il Comune di Gallarate ha destinato ai cittadini in difficoltà, per permettere di affrontare le spese per gli affitti di casa. Una misura indispensabile, che per il secondo anno consecutivo offre un supporto concreto a chi, soprattutto ora, ha subito la grave crisi economica a causa dell’emergenza Covid.
Le richieste accolte
Le richieste inviate in Comune sono state 428. Di queste, 373 soddisfacevano le prerogative necessarie per accedere al sussidio, e sono state accolte. Mentre 55 – per assenza di requisiti o per mancanza della corretta documentazione presentata – sono state ritenute inammissibili. In ogni caso, quasi 400 domande accettate sono da considerare un risultato notevole per una città da 55mila abitanti. Si tratta di una misura straordinaria di sostegno al pagamento dei canoni di locazione abitativa, che rientra nel “Bando affitti 2021” indetto di recente dal Comune. Ora la determina è stata già firmata e a breve verrà caricata la graduatoria sul sito istituzionale. A rendere noti i dati è stato il sindaco Andrea Cassani, durante la diretta Facebook di ieri, 16 giugno, per fare il punto politico in città.
Fino a 1500 euro per 4 mensilità
Gli oltre 540mila euro complessivi verranno ora destinati non direttamente alle persone che hanno inoltrato la richiesta, ma ai proprietari degli immobili. Questo metodo, ha spiegato il primo cittadino, offre fino a 1.500 euro, che permetteranno di coprire quattro mensilità di affitto.
L’esito del bando, secondo gli ultimi aggiornamenti, ricalca di massima quello del 2020. Con il doppio hashtag #lacasanonsitocca e #noirestiamoagalla, l’amministrazione aveva garantito la quota stabilita a chi possiede un Isee massimo di 26mila euro. Per ottenere il contributo aveva criterio preferenziale chi rientrava in una di queste condizioni: perdita del posto di lavoro, consistente riduzione dell’orario di lavoro (almeno 30%), mancato rinnovo dei contratti a termine, cessazione di attività libero-professionali, malattia grave, decesso di un componente del nucleo familiare.
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