Cassinetta, Whirlpool sciopera per Napoli e per il suo futuro. «Siamo preoccupati»

Whirlpool Cassinetta

BIANDRONNO – Uno sciopero per ribadire solidarietà ai colleghi del sito di Napoli, nel giorno dell’incontro al Mise sulla vertenza per lo stabilimento campano. I lavoratori della Whirlpool di Cassinetta si sono fermati oggi, mercoledì 23 giugno. C’è preoccupazione anche per il futuro dell’impianto varesino, dove negli ultimi 3 anni si sono persi 150 posti a livello impiegatizio. «Siamo preoccupati», dicono dalla Fim Cisl dei Laghi.

Sciopero per l’intera giornata

L’astensione si è svolta nell’arco di tutta la giornata di lavoro, e ha seguito l’analoga iniziativa già messa in atto lo scorso venerdì. Come da tradizione i lavoratori di Cassinetta hanno aderito con un’ampia partecipazione alla mobilitazione, indetta a livello nazionale in tutti i siti della multinazionale americana. Fin dal primo mattino gli ingressi sono stati presidiati, a poche ore dell’incontro previsto per il pomeriggio al Ministero dello sviluppo economico, in cui si parlerà del destino dei 350 lavoratori di Napoli. Una vertenza che si protrae da mesi, in merito alla quale i colleghi di Cassinetta non hanno mai fatto mancare sostegno. Negli ultimi due anni a Biandronno sono state svolte 80 ore di sciopero in favore del mantenimento del sito campano.

Un piano industriale da rispettare

I sindacati chiedono all’azienda che venga rispettato il piano industriale varato nel 2018, che prevedeva per Napoli un investimento di svariati milioni. A ottobre 2020 invece l’attività nel sito si è fermata. «Oggi l’obiettivo è tenere alta l’attenzione – commenta Caterina Valsecchi, segretaria della Fim Cisl dei Laghi – questo piano scadrà a fine anno e noi vorremmo che il prossimo piano industriale sia oculato, discusso e valutato fino in fondo, perché per quello attuale le cose non sono andate come previsto».

Whirlpool Cassinetta

Preoccupazione anche per Cassinetta

Quanto accaduto a Napoli non lascia tranquilli i sindacati varesini, che temono future ripercussioni anche su Cassinetta. «Oggi è il sito di Napoli che è in difficoltà – continua Valsecchi – non è il primo e non sarà probabilmente l’ultimo ad essere interessato da procedure come questa. Siamo preoccupati perché l’elettrodomestico nel nostro paese ha disimpegnato molto negli ultimi anni. Altre aziende hanno trasferito le fabbriche nell’Est Europa». Nel sito di Biandronno negli ultimi anni si sta assistendo ad una riduzione di personale a livello di impiegati. «Negli ultimi 2-3 anni – osserva la responsabile della Fim – sono state smantellate circa 150 figure impiegatizie legate alla progettazione e allo sviluppo dei prodotti. Non vediamo questa cosa come un buon auspicio». Allargando lo sguardo all’inizio degli anni 2000 si scopre come l’organico dell’intero sito si sia ridotto ulteriormente. Una situazione su cui ha inciso l’innovazione tecnologica, ma che fa senz’altro riflettere. «Solo 15 anni fa – conclude Valsecchi – alla Whirlpool di Biandronno c’erano quasi 1000 persone in più».