A Castellanza volano gli stracci sugli asili nido: in commissione è rissa

CASTELLANZA – Sui bambini dell’asilo, a Castellanza, stanno facendo casino. Parafrasando Vasco Rossi viene fuori esattamente quello che accaduto in commissione a Palazzo Brambilla, ieri sera lunedì 29 aprile, a proposito dell’esternalizzazione del servizio del nido Soldini. Una rissa verbale innescata da un’opposizione compatta, che sulla questione ha subito dichiarato, tempo fa, di essere contraria e ancora decisa a non fa passare sotto silenzio la decisione. Sulla quale l’amministrazione è stata altrettanto chiara: «Non c’è altra strada da percorrere se si vuol continuare a garantire il servizio e a migliorarlo». Ma andiamo con ordine.

«Diteci la vera ragione»

In questo momento basta pronunciare le parole “asilo nido” per avere a Castellanza un effetto detonante. Insomma sull’argomento ci vorrebbe la stessa dicitura che sta sulle casse di esplosivo: “maneggiare con cura”. E forse nemmeno è sufficiente. Tanto che ieri sera sono bastate poche frasi introduttive e di circostanza pronunciare dal sindaco Mirella Cerini in apertura di commissione per scatenare l’inferno.

Un vero e proprio duello verbale. Prima con il consigliere Mino Caputo che, pronti via, ha attaccato a testa bassa snocciolando una serie di numeri su iscrizioni e posti a disposizione a dimostrazione del fatto che «l’amministrazione sta facendo scelte che non stanno in piedi. Vogliamo capire fino in fondo le vere motivazioni alla base di questa esternalizzazione». Poi con Michele Palazzo: «Questa è un’amministrazione incoerente. Quando due anni fa abbiamo detto che la volontà di questa maggioranza era privatizzare, loro hanno negato. Invece ecco il risultato». E il botta e risposta si è protratto per oltre un’ora. Proseguendo poi anche in apertura di consiglio comunale, dove le opposizioni compatte, prima di abbandonare l’aula, hanno accusato l’amministrazione di voler “uccidere un servizio”.

«Scelta dettata dal buon senso»

A spiegare le ragioni dell’amministrazione ci ha provato prima il sindaco Mirella Cerini, poi il dirigente del settore Roberta Ramella. Il sindaco: «Tanto rumore per nulla. Quello che accadrà al Soldini è già successo per il Tacchi. E la gestione ha dimostrato di funzionare. Non stiamo privatizzando, ma a fronte di numeri e conti da far quadrare, la scelta di affidare in esterno il nido è l’unica che riteniamo corretta per continuare a dare un servizio a famiglie e bambini. Si tenga poi conto che il Comune continuerà a monitorare la situazione e la gestione».

Roberta Ramella si è attenuta alla parte tecnica. Ha messo sul tavolo i numeri, ha spiegato che la perdita di iscritti al nido è compensata dall’istituzione della sezione Primavera alle scuole materne castellanzesi «una risposta alle esigenze delle famiglie» e che al tirar delle somme il calo è legato a un dato più generale, ovvero quello delle nascite che è molto più ridotto rispetto al passato e comunque stabile negli ultimi anni.

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