Castellanza, Cerini: «Basta insinuazioni e minacce. Denuncio le opposizioni»

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CASTELLANZA – «Non accetto insinuazioni su una procedura corretta e rispettosa della normativa. Portata avanti nella massima trasparenza prevista dal sistema Sintel, che è totalmente tracciato e registrato nella centrale Regionale, come quella del bando dell’asilo nido Soldini. Non le accetto soprattutto se arrivano dalle minoranze che hanno dimostrato per l’ennesima volta incompetenza e di avere una visione della politica che va al di là del rispetto delle regole».

Non si distende il clima politico attorno alla vicenda dell’esternalizzazione del servizio asili nido. Chi parla è Mirella Cerini, un sindaco infuriato per l’ultima uscita delle minoranze, le quali oltre ad aver detto apertamente l’esito della gara, che è stata assegnata all’Olga Fiorni, hanno anche agitato la possibilità di un esposto sull’argomento. Rispetto al quale il sindaco contrattacca: «Non mi faccio certo intimorire da toni che insinuano. A conclusione del procedimento, che è ancora in corso, proprio nell’interesse della trasparenza nei confronti della cittadinanza, valuteremo, a livello tecnico e politico, se le affermazioni delle minoranze si configurano come calunnie e, o come minacce. E ci comporteremo di conseguenza. Perché le cose che affermano le devono anche dimostrare».

L’apertura delle buste per l’assegnazione del servizio, anziché abbassare i toni ha fatto da effetto deflagrante della polemica. E il primo cittadino non ha alcune intenzione né di andare oltre, né di porgere l’altra guancia.

In riferimento alla gara di affidamento della gestione dell’asilo nido – si legge nel comunicato stampa – le affermazioni formulate dall’opposizione dimostrano per l’ennesima volta incompetenza e una visione della politica che va al di là del rispetto delle regole. La richiesta delle minoranze durante l’ultimo consiglio, di avere un dialogo tra le parti più conciliante, nei fatti vede le opposizioni, a questo punto ipocrite, muoversi continuamente sulla strada dell’attacco pretestuoso.
Le procedure per un bando come quello che è ancora in corso, per il servizio nidi, sono state corrette e rispettose della normativa, nella massima trasparenza prevista dal sistema Sintel che è totalmente tracciato e registrato nella centrale Regionale. Gridare allo scandalo significa mettere in discussione una procedura prevista dall’art. 52 del Codice degli Appalti e un iter seguito in tutti gli enti della Regione Lombardia.
La procedura di gara è condotta da una commissione composta da funzionari tecnici e un presidente che è pubblico ufficiale di altro Comune, e la parte politica non può e non deve interferire nei lavori della stessa.
Solo a procedura chiusa, dopo le verifiche obbligatorie per legge che al momento devono ancora essere espletate, verrà emanato atto di aggiudicazione provvisoria; gli atti, a questo punto, saranno accessibili a tutti. A conclusione del procedimento, proprio nell’interesse della trasparenza nei confronti della cittadinanza, valuteremo a livello tecnico e politico, se le affermazioni delle minoranze si configurano come calunnie e/o minacce.
Per quanto concerne le dichiarazioni relative all’aver impedito il diritto a partecipare, precisiamo che il consigliere Michele Palazzo era presente all’apertura delle buste amministrative, successivamente i consiglieri di minoranza hanno presentato una richiesta impropria per partecipare alle successive fasi e a tale richiesta improcedibile è seguita risposta tempestiva e motivata.
La trasparenza in politica, richiede innanzitutto il rispetto delle parti in gioco, e il rispetto dei ruoli, la conoscenza delle procedure minime e della normativa e su questo le minoranze hanno molto da lavorare.

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