Castellanza, Croci: «Il prefetto venga a vedere cosa accade in consiglio»

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CASTELLANZA – «Invitiamo il prefetto ad assistere di persona a un consiglio comunale di Castellanza così si renderà conto di quel che accade veramente». Dopo l’incontro tra i consiglieri di minoranza e il prefetto di Varese dell’altro giorno arriva anche la risposta della maggioranza, affidata al capogruppo Luigi Croci.

Tra minoranza e maggioranza è ormai scontro aperto e il clima politico è sempre più incandescente. Le scorie polemiche provocate durante l’ultimo consiglio comunale, quello in cui il sindaco Mirella Cerini, nel bel mezzo di una sfiancante discussione di una mozione ha mollato il colpo ed è uscita dalla sala, non sono state smaltita durante le vacanze natalizie.

Proprio l’altro giorno, tutte le opposizioni, alleate in questo caso, hanno incontrato il prefetto di Varese Enrico Ricci per far presente il loro disagio provocato dall’atteggiamento del sindaco e di tutta la maggioranza, chiusi a ricco e sfuggenti a ogni forma di dialogo. All’incontro erano presenti Michele Palazzo, Marinella Colombo, Giovanni Manelli e Mino Caputo. I quattro consiglieri hanno spiegato che vorrebbero avere un dialogo proficuo e hanno chiesto al prefetto di attivarsi, innanzitutto con il sindaco, al fine di rasserenare il clima.

E se davanti all’azione, comunque forte, dei consiglieri di minoranza il sindaco Cerini non dice nulla, il capogruppo di Partecipiamo Luigi Croci non lascia cadere la cosa e ributta la palla nell’altra metà campo, scaricando la maggior parte delle responsabilità sul consigliere Palazzo, «il quale ha presentato 200 mozioni, oltre a un centinaio le interrogazioni e richieste di accesso agli atti retroattive di decenni che, oltre che a bloccare l’attività degli uffici, di fatto impediscono anche alle altre minoranze di intervenire» e su Mino Caputo che «ha dato una versione non veritiera di quanto accaduto nell’ultimo consiglio prima di Natale». A dimostrazione che il dialogo e la discussione serena non manca, Croci spiega che «nel consiglio di luglio, quando era assente Palazzo, sono state discusse in modo sereno quasi tutte le mozioni presentate dalle altre minoranze».

Insomma visioni diametralmente contrapposte e, nella versione dei fatti, assai distanti tra loro come del resto lo sono maggioranza e minoranza.

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